Contributi a fondo perduto 400.000 euro, per chi? L’accesso ai contributi sarà possibile previa presentazione della domanda tramite la piattaforma on line di Invitalia, solamente qualora si possiedano i requisiti necessari per ottenerli.

I soggetti beneficiari e le modalità di presentazione della domanda sono disciplinate all’interno del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) del 9 settembre 2022, intitolato “Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina” e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 255 del 31 ottobre 2022.

Il suddetto decreto, in particolare, stabilisce “i termini e le modalità per la presentazione della domanda di accesso all’agevolazione e fornisce le indicazioni operative in merito alle modalità di erogazione della stessa”.

Contributi a fondo perduto 400.000 euro, soggetti beneficiari: ecco quali sono i requisiti che bisogna possedere

I contributi a fondo perduto 400.000 euro sono rivolti alle piccole e medie imprese (PMI) che possiedono i seguenti requisiti:

  • hanno realizzato negli ultimi due anni operazioni di compravendita di beni o servizi, ivi compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l’Ucraina, la Federazione russa e la Repubblica di Bielorussia, pari almeno al 20 per cento del fatturato aziendale totale;
  • hanno sostenuto un costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre incrementato almeno del 30 per cento rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019 (per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2021);
  • hanno subìto nel corso del trimestre antecedente un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto all’analogo periodo del 2019;
  • hanno sede legale od operativa nel territorio dello Stato;
  • risultano regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese.

Al contempo, queste PMI non devono:

  • essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • essere destinatarie di sanzioni interdittive;
  • essere classificate come attività economiche di cui alla sezione A “Agricoltura, silvicoltura e pesca” della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  • trovarsi in condizioni previste dalla legge come cause di incapacità a beneficiare di agevolazioni finanziarie pubbliche o comunque a ciò ostative;
  • essere persone fisiche ed entità oggetto delle sanzioni imposte dall’Unione europea.

Come fare domanda a partire dal 10 novembre ed entro il 30 novembre 2022

Il suddetto decreto disciplina anche le “modalità di accesso all’agevolazione”. In particolare, per ottenere i contributi a fondo perduto 400.000 euro, i soggetti che possiedono i requisiti che abbiamo elencato durante il corso del precedente paragrafo, dovranno presentare “al Ministero un’apposita istanza, sulla base del modello fac-simile reso disponibile nella sezione del sito del Ministero (www.mise.gov.it) dedicata alla misura”.

Quest’ultima, in particolare, dovrà essere trasmessa esclusivamente per via telematica attraverso la procedura informatica raggiungibile dal medesimo sito internet. (ogni soggetto beneficiario potrà presentare una sola domanda).

“La domanda può essere presentata dalle ore 12:00 del 10 novembre 2022 alle ore 12:00 del 30 novembre 2022, solo attraverso la piattaforma on line di Invitalia”.

Per accedere alla piattaforma l’utente dovrà effettuare l’identificazione e l’autenticazione tramite una di queste tre differenti modalità:

  • SPID, ovvero il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti nei rispettivi portali web di cui all’articolo 64 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82;
  • CIE, ovvero la carta d’identità elettronica personale rilasciata dal Ministero dell’interno secondo le regole tecniche di cui al decreto ministeriale 23 dicembre 2015, come modificato dal successivo decreto ministeriale 31 gennaio 2019;
  • CNS, ovvero la Carta nazionale dei servizi di cui all’articolo 1, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale).

Inoltre, il soggetto richiedente dovrà aggiornare i propri dati presso il Registro delle imprese, verificarli ed avere un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) attivo.