Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha raccontato il suo punto di vista sulla questione “musei gratis” in un’intervista esclusiva. L’ex direttore del Tg2 è infatti finito nel mirino della polemica politica per le sue affermazioni, peraltro in contrasto con quanto aveva dichiarato poco prima il sottosegretario Vittorio Sgarbi.

Per Sangiuliano la linea dell’Italia sui musei “è troppo generosa“, ricordando gli appuntamenti delle prime domeniche gratuite di ogni mese e delle tariffe ridotte per i visitatori più giovani (“gratis fino a 18 anni, poi un contributo irrisorio di 2 euro fino ai 25 anni di età”.

Musei gratis, Sangiuliano tutela le prime domeniche di ogni mese

Per un Paese che fa del turismo uno dei suoi asset economici strategici, serve una politica finanziaria meno permissiva sui musei: parola del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, pronto ad adeguare il tariffario ai livelli europei.

Una volta elencate le differenze in positivo rispetto all’estero, il ministro rimarca le discrepanze economiche che obbligano gli italiani a spendere di più quando viaggiano oltre il confine: citato il Moma di New York (25 dollari), la Torre Eiffel “che costa più della torre di Pisa”, il Louvre (17 dollari). Infine, il confronto interno impietoso tra i prezzi degli alberghi della costiera amalfitana e quelli dei musei di Pompei e Paestum, tutto nello spazio di pochi chilometri.

Il ragionamento sembra dunque parare sull’incremento del livello dei prezzi, oro colato in un periodo dove il governo ha attinto parecchio dalle casse statali grazie alle tasse. Il dato del fatturato annuo dei musei è pari a 250 milioni di euro, per Sangiuliano c’è ampio margine di incremento e per difendere la sua teoria precisa che “queste maggiori entrate sarebbero reinvestite per il mantenimento, la salvaguardia, i servizi dell’intero sistema museale italiano“.

A proposito di servizi traballanti, ultimo passaggio sul personale dei musei che ha spesso costretto molte eccellenze nostrane a chiudere in giorni cruciali perdendo facoltosi incassi. Il ministro ha tracciato l’iter nel futuro immediato: “Si è concluso un concorso di 1052 unità quasi tutte assunte, altre 500 sono giunte dalle liste di collocamento“. Parola d’ordine “digitalizzazione” e “interattività”, anche così si riscopre il piacere dell’arte e della cultura verso le generazioni più giovani.