Tabella aumento pensioni 2023. Il decreto aiuti bis ha previsto il pagamento anticipato sul cedolino di novembre degli arretrati da gennaio a ottobre, legati al calcolo da parte di Inps della perequazione definitiva 2022.

Tabella aumento pensioni 2023

  1. pensione mensile lorda dal minimo di 524,35 fino a 2.062,32 euro
    100% della rivalutazione
    aumento a novembre +0,2%
  2. pensione mensile lorda da 2.062,33 a 2.577,90 euro
    90% della rivalutazione
    aumento a novembre +0,18%
  3. pensione mensile lorda oltre i 2.577,91
    75% della rivalutazione
    aumento a novembre +0,15%

Perequazione pensioni 2023

L’Inps ha pubblicato la circolare n. 120 del 26 ottobre 2022, con la quale ha concluso le attività di rivalutazione definitiva delle pensioni:

“Al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2022 e al fine di sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 sarà anticipato, in via eccezionale, al 1° novembre 2022″.

Ai fini del calcolo dell’importo complessivo da considerare per quanto riguarda la perequazione, saranno prese in considerazione le prestazioni pensionistiche assoggettabili al regime della perequazione cumulata, che vengono memorizzate nel Casellario Centrale delle Pensioni ed erogate da Enti diversi dall’Inps.

Si attende intanto la tabella della perequazione delle pensioni nel 2023, che quantificherà l’adeguamento degli assegni in base all’aumento dell’inflazione. Tra una manciata di settimane sarà pubblicato il decreto del Ministero del Lavoro riguardo all’adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita, in base alle previsioni Istat sull’inflazione.

Con perequazione delle pensioni – si legge in una nota dell’Inps – va intesa la rivalutazione annuale degli importi dei trattamenti pensionistici per adeguarli al costo della vita.

L’indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2022

L’indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2022, fornito dall’Istat e comunicato dall’Inps attraverso la circolare n. 15 del 28 gennaio 2022, risulta essere pari all’1,90%.

In sede di rinnovo è stato utilizzato un indice pari a 1,70% e perciò al momento del conguaglio sono stati aggiornati gli importi dei trattamenti minimi delle pensioni per quanto riguarda i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi.

Ecco i valori definitivi per l’anno 2022:

  • 1° gennaio 2022, trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi 525,38 euro, assegni vitalizi 299,49 euro;
  • importi annui, trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi 6.829,94 euro, assegni vitalizi 3.893,37 euro.