Giorgia Meloni si appresta a fare il suo debutto internazionale al Cop27, la conferenza internazionale sul clima che si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Molti analisti politici giudicano la kermesse una prova generale per il G20 di Bali il prossimo 18 novembre. Con lei ci sarà anche il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, il quale ha già debuttato invece in Lussemburgo in occasione del Consiglio Ue.
Cop27, sconosciuta l’agenda di Meloni
Dopo le visite one-to-one con i membri del Parlamento, del Consiglio e della Commissione Ue, per Giorgia Meloni si aprono le porte del Cop27, la conferenza sul clima organizzata dall’Onu. Rispetto agli Accordi di Glasgow firmati da Draghi lo scorso anno, lo scenario geopolitico internazionale è drasticamente cambiato, mettendo in serio impedimento gli obiettivi prefissati.
Non è ancora chiaro quale sia l’agenda del presidente del Consiglio in termini di bilaterali, l’unica certezza è che nelle sue mani c’è il destino europeo e internazionale dell’Italia: agenda fitta e incontri chiave nella diplomazia globale. In linea generale, l’Italia manifesterà il suo allineamento alle tempistiche e alle soglie previste nel processo di decarbonizzazione. Tra le proposte singole ci sarà il Fondo Italiano per il Clima, dal valore quinquennale pari a 840 milioni di euro: un contributo per aiutare i Paesi che più di altri patiscono gli effetti del cambiamento climatico. Il suo valore è stato ottenuto triplicando il dato originale previsto dalla precedente legislatura.
Alla premier spetta anche il compito di ricucire i rapporti con l’Egitto, nonostante il primo ministro del Cairo al-Sisi fosse stato tra i primi a congratularsi per la sua elezione e abbia più volte rimarcato il piacere di avere Meloni ospite al summit sul clima. Sul piatto ci sono i casi Regeni e Zaki, che hanno seriamente incrinato il filo tra le due ambasciate: complicato pensare tuttavia che sia l’occasione idonea per discutere i due dossier.