Sarà un novembre a dir poco decisivo quello che si appresta a vivere il presidente americano Joe Biden: da un lato l’appuntamento con le elezioni di metà mandato presidenziale, che scattano il prossimo 8 novembre, dall’altro il G20 in Indonesia che arriva in un momento storico delicato chiave sull’asse atlantico-sovietico.
Elezioni mid-term, Obama schierato al fianco di Biden a Philadelphia
Joe Biden usa la carta dello scenario per presentare l’imminente data delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. La carta della negazione, dello spauracchio rappresentato dal diverso: strategia usata anche dal centrosinistra alle ultime politiche. Il presidente americano ha definito “decisivo” il momento storico in cui cade l’appuntamento elettorale, rimarcando più volte il concetto di “democrazia” da Philadelphia alla presenza dell’ex capo della Casa Bianca Barack Obama.
“Violenza politica” e “negazionismo” sono altri due termini emersi durante lo speech del 79enne democratico, avvertendo sulle teorie e le strategie repubblicane. Ma poi c’è stato spazio anche per evidenziare gli interventi con cui ha rimesso in carreggiata il Paese dopo il mandato di Trump (“le infrastrutture, l’aumento dell’occupazione”). Ora però tocca al popolo, “all’anima della nazione che ha il potere nelle proprie mani”. A Philadelphia è candidato John Fetterman, il quale ha ottenuto la sponsorizzazione del capo della Casa Bianca.
La capitale della Pennsylvania è però anche casa di Barack Obama. Quest’ultimo ha puntellato il discorso di Biden coprendo i buchi salienti e ripassando in grassetto il concetto di democrazia e tutti i valori che ruotano intorno, a cominciare dai diritti umani. Nella sua visione a guida repubblicana, l’ex presidente vede un biennio di indagini e di passi indietro, nonché di persecuzione a Biden stesso.
Si vota martedì 8 novembre
Ma qual è il quadro della situazione a soli due giorni dal voto? Per i democratici c’è il serio rischio di un ribaltone, ecco perché l’amministrazione Biden ha deciso di mettere in campo la cavalleria. In caso di sconfitta, infatti, cadrebbe l’intero Parlamento in mano ai repubblicani. Di conseguenza, la seconda parte della presidenza per la Casa Bianca diventerebbe un vero e proprio percorso a ostacoli in una fase contrassegnata da inflazione crescente, diritto all’aborto e incertezza sulla guerra in Ucraina.
Non solo, perché una possibile vittoria dell’opposizione spianerebbe la strada alla corsa di Donald Trump alle presidenziali 2024, con il tycoon ormai prossimo alla candidatura.