Da oggi la Francia avrà un nuovo presidente alla guida del partito Rassemblement National che per oltre 40 anni è sempre stato guidato da un membro della famiglia Le Pen.
Il nuovo presidente, che succede a Marine, è Jordan Bardella, eletto dopo undici anni di presidenza dell’ex candidata all’Eliseo che ora ha rinunciato definitivamente alla guida del partito.
La rinuncia alla presidenza è stata formalizzata nel corso del congresso del partito, che si sta svolgendo in questi giorni, ma era ormai una formalità, infatti già l’anno scorso Le Pen aveva di fatto abbandonato la carica per partecipare alle elezioni presidenziali, lasciando come presidente ad interim proprio l’europarlamentare Jordan Bardella, che oggi è stato confermato dall’assemblea del partito.
Questo non significa che Marine Le Pen uscirà dalla vita politica francese, anzi, la mossa le serve per concentrare le sue attenzioni sulla gestione della forte delegazione del RN nel parlamento francese e per dedicarsi più attivamente alla politica nazionale.
Bardella, peraltro, si è proposto come candidato di assoluta continuità con la leadership precedente, e ha già detto che vorrebbe che Le Pen fosse la candidata del partito alle elezioni presidenziali del 2027, cosa ampiamente prevista da tutti gli esperti.
Francia presidente Rassemblement National: la storia del partito
Bardella che ha 27 anni e la cui madre è italiana, sarà, quindi, il primo presidente del partito a non appartenere alla famiglia Le Pen in ben 50 anni di storia.
Il partito, che al tempo si chiamava Front National fu fondato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen, padre di Marine, che le cedette la leadership nel 2011.
Fino a qualche anno fa si riteneva che dopo Marine la presidente sarebbe diventata Marion Maréchal Le Pen, nipote di Marine, che era già un’esponente di spicco del partito. Ma Marion Maréchal negli ultimi anni ha avuto vari dissidi con Marine, e alle ultime elezioni ha sostenuto il partito del polemista Eric Zemmour, ancor più estremista del Rassemblement National.
La presenza ancora forte di Marine Le Pen all’interno del Rassemblement National probabilmente limiterà i poteri di Bardella sul partito, almeno nell’immediato.
L’eurodeputato è considerato un enfant prodige della politica francese e a soli 27 anni è già da tempo il favorito di Le Pen e prende ora in mano un partito in forte imbarazzo per l’esclusione due giorni fa del deputato Grégoire de Fournas, che durante un dibattito in Parlamento si è rivolto a un collega di colore urlandogli “torna in Africa”.
Il deputato offeso è il parlamentare di sinistra Carlos Martens Bilongo, che era intervenuto sul “dramma dell’immigrazione clandestina”.
L’episodio è un grosso inciampo nel cosiddetto processo di “dediabolisation“, ovvero la “demonizzazione” avviata dalla candidata Le Pen per cercare di accreditare il Rassemblement National come formazione di destra ma repubblicana, dopo 40 anni in cui il partito, erede della destra fascista, è stato tenuto fuori dal governo dalle forze politiche repubblicane.
Jordan Bardella può comunque vantare una forte legittimità interna al partito. Se dovesse onorare la promessa di nominare il suo avversario, Louis Aliot, vicepresidente del partito, non avrà difficoltà a costituire una squadra forte senza preoccuparsi dell’equilibrio tra le diverse anime.
La posizione di Jordan Bardella
Bardella sottolinea di continuo il suo “singolare rapporto di inestimabile fiducia” proprio con Marine Le Pen, alla quale giura regolarmente fedeltà e lealtà, e alla quale deve un’ascesa politica fulminea iniziata nel 2019.
Originario di Seine-Saint-Denis, Bardella si è fatto valere durante la campagna presidenziale attraverso dibattiti televisivi in cui la sua disinvoltura e abilità a volte mettevano in difficoltà gli avversari più esperti.
I suoi detrattori gli contestano una eccessiva indulgenza verso i membri del partito troppo vicini a Eric Zemmour. Nonostante le ambizioni politiche presumibilmente immense, ha giurato di voler essere il primo sostenitore di una quarta candidatura di Marine Le Pen alla presidenza del 2027.