Un nuovo caso di violenza sessuale su minori agita la cronaca di Monza: artefice degli abusi sessuali un cittadino italiano di 70 anni, il quale avrebbe sfogato il proprio piacere su due sorelle di 16 e 18 anni, figlie dell’amante: per l’uomo, indagato per abusi sessuali, è scattata la misura cautelare della custodia in carcere da parte della polizia locale.

Monza, la ricostruzione degli abusi sessuali

Si chiude dopo sette anni di agonia una triste pagina legata agli abusi sessuali su due ragazze preadolescenti: l’episodio accade in provincia di Monza e ha origine nel 2015, quando la madre delle vittime inizia una relazione clandestina con uomo più grande di lei.

La verità emerse tuttavia solo nel 2019, quando durante un ricovero all’ospedale San Gerardo di Monza una delle due sorelle raccontò al medico di avere un peso di cui doversi liberare e che era rimasto interiorizzato per quattro lunghi anni. Dai dettagli di quella testimonianza, riportata nella nota che ha portato all’arresto dell’uomo, si legge che le violenze erano perpetrate anche nei confronti della sorella all’interno dell’abitazione in cui vivevano con la madre.

Da lì l’avvio dell’inchiesta da parte della Procura sulla base della segnalazione fatta dall’ospedale. Entrambe le vittime hanno confermato la versione originale, raccontando luoghi e metodi con cui avvenivano gli abusi. Sesso in cambio di regali, era questa la promessa che il 70enne rivolgeva alle due ragazzine, riprendendo con delle videocamere l’intero atto. Dalle ricostruzioni emerge che la sorella più piccola ha inizialmente cercato di negare i fatti, forse temendo ritorsioni, mentre la più grande è finita nel tunnel della droga salvo poi uscirne in tempo utile.

Eppure, la parte più triste dell’intera vicenda riguarda il comportamento della madre: la donna, infatti, non solo non ha preso le difese delle figlie ma ha persino cercato di insabbiare la vicenda comprando il loro silenzio. L’uomo è stato successivamente identificato grazie al lavoro della Squadra Mobile, disposta anche la perquisizione dell’edificio e dei suoi effetti personali: qui sono stati scoperti filmati e messaggi che non lasciano dubbi sulle intenzioni e sugli abusi attuati dall’anziano.