“Circa il 50%” dei dipendenti di Twitter “sarà colpito” dai licenziamenti in corso. E’ quanto rivela un documento interno del social network consultato dall’Afp. A essere colpiti sarebbero gli addetti nelle sedi dell’azienda negli Stati Uniti, in Europa e in Asia
L’azienda californiana, che è stata acquistata da Elon Musk la scorsa settimana, e che alla fine di ottobre contava quasi 7.500 dipendenti, ha avviato un’ondata di licenziamenti in tutto il mondo e ha annunciato la chiusura temporanea dei suoi uffici. Dai rumors di Bloomberg si è passati alle vie di fatto ed ufficiali.
Musk licenzia. “E’ tutto incasinato”
Sotto la falce dei tagli al personale è finito anche il ‘team Human Rights’, ha annunciato Shannon Raj Singh, ormai ex consulente dell’azienda proprio sui diritti umani.
Il team si occupava dell’attuazione dei Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, per proteggere le persone a rischio nei conflitti e nelle crisi globali, tra cui Etiopia, Afghanistan e Ucraina.
Elon Musk ha ammesso che Twitter ha subito un “massiccio calo delle entrate” negli ultimi giorni perché gruppi di attivisti hanno fatto pressione sugli inserzionisti affinché smettano di utilizzare la piattaforma: l’uomo più ricco del mondo ha definito la situazione “estremamente incasinata!”.
“Enorme calo di entrate”
Twitter -ha ‘cinguettato’ il neo-proprietario- ha avuto un enorme calo delle entrate, a causa dei gruppi di attivisti che fanno pressioni sugli inserzionisti, anche se nulla e’ cambiato con la moderazione dei contenuti e abbiamo fatto tutto il possibile per placare gli attivisti. Estremamente incasinato! Stanno cercando di distruggere la liberta’ di parola in America“.
Sebbene Musk abbia sostenuto che il suo obiettivo finale è che la piattaforma “aiuti l’umanità”, non ha ancora annunciato come lo raggiungerà e quale sarà la sua strategia aziendale.