Il Consiglio dei Ministri, a quanto si apprende, ha approvato la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2022.
Al termine del Cdm ci sarà la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il governo potrà utilizzare i 10 miliardi ereditati dal governo Draghi.
Cdm Meloni. Sostegno per le famiglie
La settimana prossima arriveranno in Cdm le misure sul caro bollette. Sul tavolo del Consiglio dei ministri pure il dl sulla riorganizzazione dei ministeri attraverso il quale, tra l’altro, verrà affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano il ruolo di autorità delegata ai servizi di informazione per la sicurezza.
I ministeri sono chiamati ad una stretta sulle spese. I risparmi dovranno essere 800 milioni di euro per il 2023, 1.200 milioni per il 2024 e 1.500 milioni dal 2025.
“Entro il 31 maggio di ciascun anno, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, devono essere definiti – si legge nella relazione del dpcm sulla spending review firmato dal presidente del Consiglio – gli obiettivi di spesa per ciascun ministero.
Potenziamento dispositivo Nato e ok a trivelle
“Tali obiettivi, riferiti al successivo triennio di programmazione, potranno essere definiti in termini di limiti di spesa, comprendendo in essi anche eventuali risorse aggiuntive rispetto a quelle previste a legislazione vigente, e di risparmi da conseguire, anche tenendo conto delle eventuali ulteriori iniziative connesse alle priorità politiche del Governo“.
All’attenzione della riunione inoltre il decreto legge che proroga la partecipazione di personale militare al potenziamento del dispositivo Nato e l’intervento dell’esecutivo sulle trivelle che sarà inserito con un emendamento nel dl aiuti ter.
Il presidente del Consiglio Meloni ha riferito in Consiglio dei ministri l’esito delle riunioni di ieri in Europa. Il convincimento nel governo è che da parte di Bruxelles ci sia un’apertura alle modifiche sul Pnrr e un ascolto sul tema dell’energia e della necessità di far fronte alla speculazione con misure comuni.