Il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi, ha approvato la Nadef. Ovvero la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza relativa al 2022. Trattasi di un passaggio importantissimo per il nuovo governo Meloni in quanto propedeutico all’approvazione della manovra di bilancio. Ma di cosa si tratta? Sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze si legge:

La Nota di Aggiornamento del Def, prevista dall’articolo 10-bis della legge 196/2009, come modificato dalla l. 7 aprile 2011 n.39, art. 2, consente di aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico, relativamente al primo e secondo trimestre dell’anno, rispetto a quelle utilizzate per il Def. Permette di aggiornare gli obiettivi programmatici, in considerazione delle eventuali raccomandazioni approvate dal Consiglio dell’Unione europea sul Patto di stabilità, o la loro articolazione, anche sulla base delle intese raggiunte con la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica. In questi casi, il Governo invia alla Conferenza e alle Camere le linee guida per la ripartizione degli obiettivi. Nell’aggiornamento del documento di programmazione sono inoltre fissati gli obiettivi di saldo netto da finanziare per il bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale. Con lo stesso documento, sono infine stabiliti i contenuti del Patto di stabilità interno, con le relative sanzioni da applicare, e del Patto di convergenza. Per le stesse finalità, gli obiettivi programmatici possono essere aggiornati anche in corso d’anno. La legge 39 del 2011 prevede, che il Governo, per le medesime finalità previste per la Nota di aggiornamento del Def, qualora per il verificarsi di eventi eccezionali intenda aggiornare gli obiettivi, ovvero in caso di scostamenti rilevanti degli andamenti di finanza pubblica rispetto ai medesimi obiettivi che rendano necessari interventi correttivi, trasmetta una relazione al Parlamento, nella quale indica le ragioni dell’aggiornamento, ovvero degli scostamenti, nonché gli interventi correttivi che si prevede di adottare. La Nota deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno.

Che cos’è la Nadef

Nadef. Facile icappare nel termine, specialmente dopo l’estate, sui vari media. L’acronimo sta per Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza. Il documento è particolarmente importante poiché, tenendo conto del quadro macroeconomico contingente, e delle indicazioni delle istituzioni europee, organizza e pianifica le spese finanziarie di un paese. Senza Nadef non si può procedere alla redazione della legge di bilancio la quale, approvata in Parlamento, conferisce al governo l’azione e l’operatività per le riforme ed i provvedimenti in programma.

Cosa contiene la Nadef approvata in Cdm

Nella Nadef – secondo quanto si apprende – il deficit programmatico per quest’anno è fissato al 5,6% del Pil, a fronte di una stima tendenziale al 5,1%. Per il prossimo anno il deficit programmatico scende al 4,5%, per poi attestarsi al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.

Uno degli obiettivi programmatici imposti dal governo è relativo all’aumento dell’estrazione di gas in Italia. Necessario, nelle intenzioni, per sganciarsi dalle forniture russe. In questo senso la nota contiene misure sulle trivelle: il governo in questo modo vuole incrementare la produzione nazionale dopo gli stop degli anni scorsi. 21 miliardi di euro, riferiscono fonti interne al governo, saranno destinati al contrasto del caro energia. Novità anche sul fronte pensioni: si potrà andare in piensione con 41 anni di contributi. Approvata la Nadef, infatti, il governo ipoteizza la “Quota 41”.