Il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, in un comunicato diffuso oggi, ha aperto alla possibilità di apportare revisioni alla contestatissima norma anti rave. I partiti di opposizione hanno visto questo passo come una debolezza e ne hanno approfittato per pungolare l’esecutivo sul contenuto della nuova legge. Ma ripercorriamo i vari passaggi. Il Ministro, appunto, si è detto disponibile a rivedere il decreto nei suoi contenuti purché non venga toccato il core della norma. Lo ha ribadito anche in seno ad un incontro con le parti sociali:
Ho avuto modo di ribadire che la applicazione delle recenti misure adottate dal Governo è limitata alla specifica ipotesi della organizzazione dei rave party e che le nuove disposizioni non intaccano in nessun modo i diritti costituzionalmente garantiti, come quello di manifestare.
Revisione decreto rave, le parole dalle opposizioni
Pronte le reazioni dei partiti di opposizione. Agguerrito il Partito Democratico che, nell’apertura concessa dal Ministro, scorge una sorta di ammissione di colpa. I dem scrivono in una nota:
Il ministro dell’Interno Piantedosi ha dovuto ammettere, in un incontro con le organizzazioni sindacali, che il decreto sui rave party è scritto male e che il è disposto a correzioni che precisino le fattispecie penali su cui intervenire. Hanno fatto bene i sindacati a sottolineare che le nuove norme rischiano di ledere diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione, come abbiamo sottolineato anche noi. Piantedosi sa benissimo che ci sono già nel nostro ordinamento le norme utili a contrastare i rave. E la gestione di quello di Modena dimostra che leggi esistenti e buon senso sono sufficienti, e che una stretta securitaria non serve. Per questo invitiamo il governo a mettere nel cassetto la propaganda, a ritirare il provvedimento e a occuparsi dei problemi veri degli italiani che sono l’aumento dell’inflazione e il caro energia.
Fa eco la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani che, forse ironicamente, apprezza il dietrofront – parziale – del Ministro Piantedosi. Le sue parole:
Anche il ministro dell’Interno ha dovuto ammettere che la norma anti rave è sbagliata e può essere usata per limitare la libertà di mobilitazione. Meglio tardi che mai. Ma non basta correggerla visto che in quanto decreto legge va semplicemente cancellato. Noi abbiamo proposto un subemendamento al dl aiuti ter per abrogarlo rapidamente, si segua questa strada.
Un altro capogruppo, quello del Terzo Polo, Matteo Richetti, si allinea al tone of voice dei dem. Le sue parole nel merito:
Il ministro Piantedosi conviene che si rende necessario apportare modifiche al pessimo Dl Rave: bene, ammettere i propri errori può essere salutare. Un invito, però, al Presidente Meloni e al suo esecutivo: inizino a lavorare seriamente, dicevano di essere pronti a governare, ma tra chi strizza l’occhio agli evasori, chi ai no vax, chi se la prende coi migranti e chi balbetta sulle responsabilità di Mosca nella folle aggressione all’Ucraina, lo spettacolo che offrono è davvero imbarazzante
L’iter va avanti
Nel frattempo l’iter che porta all’approvazione del decreto, che va convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, procede. Lo confermano anche le parti politiche, come Maurizio Gasparri. Una voce importante poiché Forza Italia era il partito della maggioranza più scettico sulla legge ed aveva palesato, per mezzo di alcuni esponenti, la volontà di voler apportare delle modifiche. Gasparri tranquilizza gli alleati dichiarando:
Il dibattito sulle norme anti rave party dovrà svolgersi nelle competenti sedi parlamentari, secondo la normale e doverosa prassi legislativa. Con tre obiettivi: confermare senza dubbi la scelta fatta dal governo per il varo di norme severe contro iniziative palesemente illegali, che diventano vere e proprie ‘feste dello sballo e della droga’; evitare confusioni e incomprensioni, Forza Italia è ovviamente favorevole a un’azione incisiva per porre fine a eventi così dannosi sotto ogni profilo; valutare, con spirito propositivo, eventuali interventi che possano migliorare il testo in aspetti di dettaglio, come si fa per ogni norma in sede parlamentare, al fine di valutare se e come definire in misura più precisa le ipotesi di reato e i tetti massimi di pena. Le sinistre invece stanno diffondendo bugie, parlando di inesistenti compressioni al sacrosanto diritto di esprimere idee e di manifestare. Abbiano il coraggio di difendere pubblicamente occupazione e distruzione di beni e lo spaccio di droga incontrollato. Noi abbiamo una idea diversa e vogliamo tutelare legalità e sicurezza.