Il Governo Meloni è pronto a ridurre il Superbonus, abbassando lo sconto dal 110 al 90 per cento. Potrebbe arrivare presto la frenata alle agevolazioni per chi compie specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico. Il Superbonus sarà fissato al 90 per cento per i condomini e le abitazioni unifamiliari, ma verrà introdotto un limite: queste ultime dovranno essere utilizzate come prima casa, e i proprietari dovranno rientrare in una certa soglia di reddito, oltre la quale non avranno più diritto al bonus.

Governo Meloni, superbonus al 90%: l’opinione di Matteo Salvini

Solo poche ore fa il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini si era espresso sul Superbonus durante una trasmissione televisiva:

Il superbonus del 110% nel 2023 si può confermare ma alle famiglie che guadagnano di meno. Chi guadagna di più, i lavori della facciata del palazzo se li può pagare.

Governo Meloni, superbonus: come funzionerà il “quoziente familiare”

Il governo Meloni sta lavorando per aggiornare la Nadef, Nota al Documento di economia e finanza. I fondi a disposizione per il Superbonus 110% erano già terminati lo scorso giugno: questo aveva aperto il dibattito su un possibile nuovo finanziamento. Per valutare il reddito del richiedente sarà introdotta una nuova soluzione: il cosiddetto “quoziente familiare“, che si calcolerà dividendo il reddito del nucleo con il numero dei componenti. Si tratterebbe di una misura che permetterebbe di avvicinarsi “ad una maggiore equità rispetto all’Isee”, secondo i promotori del nuovo metodo di valutazione.

Superbonus, cos’è l’agevolazione fiscale introdotta dal governo Conte

Il Superbonus consiste in una serie di meccanismi di agevolazione, detrazioni e rimborsi per interventi di natura edilizia. Disciplinato dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020, il cosiddetto decreto Rilancio, consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.

Tra gli interventi regolamentati rientrano ad esempio l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. L’agevolazione si affianca ad altre detrazioni già in vigore, come quelle per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (ecobonus). La legge di bilancio 2022 aveva prorogato l’agevolazione, prevedendo scadenze diverse in funzione dei soggetti che sostengono le spese ammesse.