Mai come in questo periodo Christine Lagarde, presidente della Bce, è impegnata in una serie di conferenze stampa per comunicare gli ultimi aggiornamenti.
In un appuntamento in Estonia, la leader dell’economia continentale ha dichiarato che “nonostante i dati del terzo trimestre abbiano superato le aspettative, aumenta il rischio di recessione“. L’imperativo categorico della Bce è dunque scongiurare che l’inflazione “metta radici” e per farlo sono già in programma futuri rialzi del tasso d’interesse.
Bce, Lagarde guarda con attenzione ciò che accade negli Stati Uniti
Christine Lagarde lo ha ribadito a più riprese: l’obiettivo dell’attuale governance della Bce è avvicinare il traguardo dell’inflazione al 2% entro fine 2024. Chiaramente sono fasi concitate a Francoforte per capire come trovare il giusto equilibrio tra una politica monetaria rigida e severa rispetto all’esigenza di continuare a far “girare l’economia” tramite i consumi.
Per farlo serve capire quanto inciderà l’inflazione sulla crescita (o decrescita) dell’economia europea. Per Lagarde “il rallentamento della crescita non dovrebbe incidere in modo significativo sull’inflazione“, osservando dunque la prospettiva dal punto di vista opposto. Non solo, ma gli interventi della Bce sono strettamente collegati a quelli della Fed (acronimo di “Federal Reserve”, il corrispettivo americano della Bce): le politiche stringenti adottate oltreoceano hanno irrobustito l’euro sul dollaro ma nel lungo periodo la situazione è destinata a ribaltarsi.
Richiamando in maniera più o meno indiretta il “whatever it takes” di Mario Draghi, la diplomatica francese ha risposto che l’unica strategia possibile per le banche centrali è “di essere preparate ad adottare le decisioni necessarie, per quanto difficili possano essere”, poiché “le conseguenze sarebbero molto peggiori per tutti”. Prepararsi dunque a un’inflazione duratura ma che sia il più sostenibile possibile, cercando soprattutto di ridurre gli impatti più marginali che spingono il rialzo ancora più in alto. Osservato speciale anche il meccanismo di aumento del salario minimo e i suoi effetti sulla domanda di mercato.