Verso le 19:30 si giocherà la sfida tra Novak Djokovic e Lorenzo Musetti: chi vince va in semifinale al Masters 1000 di Parigi. Il serbo ha affrontato due volte il carrarino e ha sempre vinto, la prima volta rimontando due set di svantaggio al Roland Garros nel 2021.

Le dichiarazioni di Musetti

Ecco cosa ha detto Musetti prima del match:

Sono contento di come ho reagito alle difficoltà, di aver mantenuto la freddezza e la concentrazione nonostante abbia perso il primo set con un passaggio a vuoto. La vera differenza rispetto al passato è che sono stato bravo ad accettare che può succedere, che in quanto esseri umani l’errore è possibile ma che si può anche recuperare. Quarti con Nole? Vorrei ricordare che stiamo parlando di Novak Djokovic. Sono curioso di affrontarlo di nuovo da questa parte della città. Sarebbe bello cambiare il finale. Io ce la metterò tutta per godermi il match. Mi sento sempre più a mio agio sul veloce e questo mi dà molta fiducia per il futuro.

Il pensiero di Djokovic su Musetti

Ora gli elogi di Nole nei confronti di Lorenzo Musetti:

Senza dubbio è migliorato rispetto al match giocato al Roland Garros lo scorso anno. I suoi maggiori miglioramenti sono di sicuro sul cemento. Sappiamo che la terra rossa è la sua superficie preferita, ma poi vedi che solo qualche giorno fa ha vinto il suo primo titolo sul cemento a Napoli battendo giocatori di altissima qualità. Ha un brillante futuro davanti a sé. Molte volte ci vogliono alcuni anni prima che un giovane giocatore sia in grado di poter comprendere come funziona il tour e trovare quell’equilibrio che serve per giocare bene. Al giorno d’oggi, non puoi essere un top player se giochi solo bene su una superficie; devi essere in grado di giocare a tutto tondo e su tutte le superfici e Musetti questo lo sta dimostrando, mettendo in mostra un gioco completo con uno dei rovesci a una mano più belli del tour. E’ in fiducia e non ha nulla da perdere, spero di vincere. Non parlo di tattica, spero mi capiate: la tengo per me. Quello che posso dirvi è che conosco bene il suo gioco. L’ho visto giocare, ci alleniamo molto insieme; è un ragazzo molto simpatico, abbiamo un buon rapporto. Il suo allenatore conosce il mio allenatore e… sono circondato da italiani: il mio fisio è italiano, il mio agente è italiano, il mio preparatore atletico è italiano e sono convinto che possa essere un giocatore molto divertente non solo per il tennis italiano ma in generale, per tutto il movimento.