Eletta alle ultime elezioni politiche sotto la bandiera dell’alleanza Verdi-Sinistra Italia, la senatrice Ilaria Cucchi ha presentato il primo disegno di legge (ddl) che porta il suo nome: si tratta dell’introduzione di “codici identificativi sulle divise degli agenti“.

Ddl Cucchi, obiettivo tutelare i diritti dei manifestanti e anche dagli agenti

Ilaria Cucchi, sorella di Stefano (il giovane ucciso a Roma da alcuni agenti nel 2009), ha presentato questa mattina il disegno di legge (ddl) di cui è prima firmataria in merito all’ordine e al riconoscimento delle forze dell’ordine. La senatrice ha definito “molto bello, importante, estremamente significativo” il suo primo passo nel mondo della politica dopo una battaglia decennale per ottenere giustizia nei confronti del fratello deceduto.

Più in generale, l’auspicio della parlamentare eletta tra le fila dei Verdi è che l’intero sistema di dispositivi sia usato con responsabilità: riferimento diretto alle bodycam, “già esistenti ma che vengono utilizzate in maniera arbitraria tenendole spesso disattivate”. La sua previsione è che la difficile situazione socioeconomica in cui versa l’Italia sia il terreno ideale per il dilagare di manifestazioni di piazza, che potrebbero degenerare da un momento all’altro: ma così facendo si tutela sia chi protesta sia chi cerca di ripristinare l’ordine pubblico.

Cucchi si dice certa che “cercheranno di impedirlo”, tuttavia è il momento di “prevedere qualcosa che esiste già in quasi tutti gli altri Paesi e che invece da noi, per le solite ragioni, continua a essere negato”. Per dimostrare la validità del suo discorso cita l’episodio più recente, quello dei disordini all’Università La Sapienza, dove la polizia è intervenuta con “manganelli di fronte a ragazzi disarmati”. Il senso è riassunto così dalla neo parlamentare: “chi si comporta in maniera corretta non rischia nulla“.