Roma, ancora un’azione dimostrativa da parte di attivisti per il clima di Ultima Generazione, che nelle scorse ore hanno preso di mira un dipinto di Van Gogh, “Il seminatore al tramonto”, esposto a Palazzo Bonaparte. Alcuni militanti del movimento ecologista avrebbero lanciato una passata di piselli sul vetro protettivo dell’opera, sul modello di quanto già successo a Londra qualche settimana fa, quando gli attivisti di Just Stop Oil avevano usato della zuppa al pomodoro come azione di protesta contro un altro Van Gogh. Ma il movimento romano era già sotto i riflettori per i repentini blocchi del traffico sulle strade romane: dopo il Gra lo scorso 2 novembre, stamattina era stata la volta della Tangenziale Est, all’altezza di via Somalia.

Roma attivisti per il clima prendono di mira un Van Gogh come azione di protesta

Alcuni attivisti per il clima di Ultima Generazione avrebbero lanciato della zuppa di piselli contro l’opera “Il seminatore al tramonto” di Van Gogh, esposta a Palazzo Bonaparte e protetta da un vetro.

Tutto ciò che avremmo il diritto di vedere nel nostro presente e nel nostro futuro – ha fatto sapere il movimento ecologista, costola italiana di Extinction Rebellion – sta venendo oscurato da una catastrofe reale e imminente, così come questa passata di piselli ha coperto il lavoro nei campi (quindi la possibilità di sicurezza alimentare), la casa del contadino (quindi il diritto a non essere costretti a migrare), l’energia sprigionata in tutta la scena dal Sole (quindi l’investimento necessario in una giusta transizione energetica). Questi i temi che dovrebbero essere ogni minuto sulle prime pagine dei canali d’informazione e delle agende politiche, ma vengono invece attenzionate solo con azioni ‘scandalizzanti’ come quella di stamattina o come le precedenti, simili, compiute nel Regno Unito da Just Stop Oil o in Germania da Letzte Generation, parte, come Ultima Generazione, della rete internazionale A22.

L’opera, dipinta da Van Gogh nel giugno 1888 ad Arles, durante il suo soggiorno in Provenza, rappresenta un paesaggio agreste irradiato dal sole in cui un contadino cammina con passo deciso, intento nella semina dei campi: con il braccio sinistro tiene a tracolla un sacchetto di semi e con il destro sparge il frumento. Un gesto, quello degli attivisti, che assume un significato simbolico, con l’obiettivo di riportare l’attenzione sul tema dell’emergenza climatica. “Ancora una volta quindi un grido disperato – ha proseguito Ultima Generazione -, e scientificamente fondato che non può intendersi come semplice vandalismo (il quadro, protetto da un vetro, non ha riportato danni), ma della manifestazione di un amore viscerale per la vita e per l’arte, che solo attraverso un intervento serio e tempestivo dei governi possono essere tutelate”. Le azioni dirette non violente, ha aggiunto il movimento, “continueranno finché i cittadini non avranno dal proprio Governo risposta sulle istanze di stop al gas e al carbone e di investimento in almeno 20 GW di rinnovabili”.

Stamattina nel mirino di Ultima Generazione c’era stata la Tangenziale Est

Sono stati diversi, nelle ultime settimane, anche i blocchi stradali organizzati dai militanti del movimento a Roma. Stamattina ad essere bloccata è stata la Tangenziale Est, all’altezza di viale Somalia: un gruppo di attivisti ha formato una catena umana davanti alle macchine, bloccandole per diverso tempo, tanto da scatenare l’ira degli automobilisti, in molti casi diretti verso il posto di lavoro. Ma due giorni fa era toccato al Grande Raccordo Anulare, dove uno scienziato ambientale si era intrattenuto con i manifestanti, cercando di spiegare loro il suo punto di vista. “Ho una laurea in scienze ambientali, lavoro ogni giorno per tutelare e conservare l’ecosistema – aveva detto loro -. Tutti i giorni andando a lavorare do il mio contributo a livello ambientale. E invece di stare qui sul raccordo, seduti su una colata d’asfalto, andate pure voi a tutelare le alberature, a tutelare il verde […]. Questo non è contrastare il cambiamento climatico – contrastare è un gesto attivo nei confronti dell’ambiente -, questo provoca solo un aumento di smog, con le macchine che stanno ferme e mandano su inquinanti. Da scienziato ambientale vi dico che la risposta non è questa”.