Alluvione Genova 2011, undici anni dopo il capoluogo ligure non dimentica i 500 millimetri di acqua che si riversarono sulla città in poche ore, portando morte e distruzione in Valbisagno. La furia dei corsi d’acqua Fereggiano e Bisagno inghiottirono per sempre la vita di 6 persone in quella terribile mattinata: Janissa e Gioia, di uno e 8 anni, insieme alla mamma Shpresa Djala di 28 anni. E poi Serena Costa, che di anni ne aveva 19, insieme a Angela Chiaramonte ed Evelina Marina Pietranera, rispettivamente di 40 e 50 anni.
Alluvione Genova 2011, undici anni dopo il capoluogo ligure non dimentica
Le piogge iniziarono la sera prima per poi continuare tutta la notte, tanto che il torrente Bisagno, fra i maggiori corsi d’acqua di Genova, arrivò in poche ore a toccare il livello di guardia. Nella tarda mattinata sul rio Fereggiano arrivò improvvisamente un picco di piena eccezionale e la strada in pochi minuti si trasformò in un vero e proprio fiume in piena, alto oltre un metro che spazzò via automobili e moto, allagando androni e negozi. Fu in quel fiume di fango, che percorse decine di metri, che morirono tutte e 6 le vittime, sorprese dalla piena, chi sul motorino per recuperare il fratellino a scuola, chi nell’edicola in cui lavorava, chi nell’androne del palazzo dove aveva cercato riparo. A poca distanza dal quel luogo di morte, poco prima delle 14, il Bisagno esondò nella sua sponda destra, presso Borgo Incrociati, allagando diverse zone, con l’acqua che sommerse anche la via dello shopping centrale di Genova, ovvero il tratto iniziale di Via XX Settembre. Poi tracimò anche sulla sponda sinistra colpendo la bassa Valbisagno nella zona di piazza Giusti. L’alluvione portò danni su una superficie enorme della città: colpì la Foce, Quezzi, Molassana, San Fruttuoso, Quarto e Nervi, ma si allargò anche ad altri comuni, come Camogli e Recco, a causa della piena dei fiumi Sturla, Scrivia e Entella.
Mancata allerta alluvione di Genova del 2011
Per quell’alluvione e sulla mancata allerta si puntò il dito contro la giunta comunale, guidata allora dall’ex sindaca Marta Vincenzi. Vincenzi è stata condannata a 3 anni per omicidio colposo, disastro colposo e falso per la gestione dell’emergenza. L’ex sindaca ha poi ottenuto l’affidamento ai servizi sociali.
Cerimonie in ricordo delle vittime delle alluvioni del 2011 e 2014
Stamane intanto deposizione delle corone del Comune di Genova, dei parenti delle sei vittime dell’alluvione del 4 novembre 2011 e il mazzo di fiori del Municipio Bassa Valbisagno presso la lapide che ricorda i nomi delle 6 vittime, all’incrocio tra corso Sardegna e corso De Stefanis. Presenti, come sempre, i parenti di chi perse la vita 11 anni fa, il console onorario dell’Albania Giuseppe Durazzo e i rappresentanti delle istituzioni. La cerimonia si chiuderà a Borgo Incrociati, all’incrocio con piazza Giambattista Raggi, con la deposizione di una corona di fiori, seguita da un minuto di silenzio, in memoria di Antonio Campanella, unica vittima invece di un’altra alluvione che ferì la città il 9 ottobre 2014.