Tangenti alla Protezione civile della Sicilia, presunta corruzione al dipartimento della Regione. Un funzionario della Protezione civile avrebbe ottenuto soldi da un imprenditore per velocizzare i pagamenti di lavori eseguiti. Sulla sua scrivania sarebbero stati posati tre pacchetti, probabilmente soldi, presentati alla consegna come ‘caramelle’. Per questo l’operazione dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo che hanno dato esecuzione alle misure emesse dal gip è stata denominata proprio “Caramelle”. Il funzionario e l’imprenditore sono stati posti ai domiciliari.
Tangenti alla Protezione civile della Sicilia
Secondo quanto accertato dai finanzieri, il funzionario del Dipartimento regionale della Protezione civile siciliana, in qualità di addetto alle procedure di liquidazione, in cambio di denaro, si sarebbe adoperato per velocizzare i controlli di propria competenza, sollecitare i propri colleghi a svolgere con tempestività i loro adempimenti, affinché venissero celermente pagate fatture per circa 130 mila euro. L’imprenditore, infatti, in qualità di referente di due imprese edili del Messinese, aveva svolto lavori commissionati da Comuni delle province di Caltanissetta e Messina. sarebbero avvenuto con questa modalità.
Mazzette chiamate “caramelle”
E’ emerso, in particolare, come presso il proprio ufficio il pubblico ufficiale, in cambio dei favori concessi e della sua attenzione, avrebbe ottenuto dall’imprenditore somme di denaro consegnate in tre pacchetti lasciati sulla scrivania e presentati, all’atto della consegna, come “caramelle”. Almeno due gli incontri che