Anniversario alluvione Firenze: sono passati 56 anni.
4 novembre 1966, una data che l’Italia non dimenticherà mai. Dopo giorni di intense precipitazioni, interrotte solo da brevi schiarite, la città di Firenze viene inondata dalle acque dell’Arno. Nessuno se lo aspetta, perché il cattivo tempo è un “classico d’autunno” dell’epoca e il clima è di festa: tutti sono a casa per festeggiare l’anniversario della vittoria della Prima Guerra Mondiale, allora ricorrenza nazionale. Ma la situazione viene sottovalutata: l’alluvione, tra le più disastrose della storia italiana, provocherà, oltre ai danni materiali gravissimi, la morte di 35 persone. Oggi, nel giorno dell’anniversario, le commemorazioni in ricordo delle vittime.
Anniversario alluvione Firenze: sono passati 56 anni
Già altre volte, in passato, l’Arno aveva straripato nel centro urbano di Firenze, provocando vittime e ingenti danni – il 4 novembre 1933, il 13 agosto 1547, il 13 settembre 1557, il 31 ottobre 1589, il 3 dicembre 1740, il 1 dicembre 1758 e il 3 novembre 1844 -, ma l’alluvione del 1966, oltre ad essere la più recente e documentata, quindi inevitabilmente la più viva nella memoria dei fiorentini, è stata anche una delle più disastrose.
Negli ultimi giorni di ottobre e nei primi giorni di novembre del 1966 erano state molte le zone interessate da forti piogge, che avevano provocato l’ingrossamento di fiumi, canali e torrenti in tutta Italia. In Toscana le precipitazioni erano state particolarmente intense e i livelli dell’Arno, il fiume che attraversa Firenze, così come dei suoi affluenti, si erano notevolmente innalzati: non era una situazione insolita, tanto che, fino al 3 novembre, fu semplicemente tenuta sotto maggior controllo da parte delle autorità locali, che avevano comunque avvisato il ministero dell’Interno. Ma nel pomeriggio di quel giorno la situazione iniziò a peggiorare e i primi torrenti strariparono, mentre l’Arno continuava a crescere in maniera incontrollata. In una provincia di Arezzo particolarmente vicina alla sorgente del fiume lo straripamento di un torrente provocò il crollo di una casa e 7 persone persero la vita.
Poi, a partire dalla mezzanotte, fu la volta di Firenze: cantine e garage cominciarono ad allagarsi, ma, nell’incapacità di valutare bene la situazione (complice anche il buio), le autorità locali decisero di non dare l’allarme per non causare il panico tra gli abitanti. Ad allagarsi per prima fu la zona di Parco delle Cascine, a nord-ovest del centro storico; ma, dopo essere straripato nelle frazioni a est di Firenze, l’Arno colpì anche il centro della città, prima le vie intorno alla Chiesa di Santa Croce e poi dall’altra parte del fiume. Alla fine, i danni furono numerosi e gravi; il bilancio delle vittime, invece, venne reso noto solo quarant’anni più tardi, nel 2006: in totale 35. Tutte persone colte alla sprovvista dall’inondazione nelle loro abitazioni e che forse avrebbero potuto salvarsi, se la portata degli eventi non fosse stata sottovalutata. Un evento drammatico, a cui fece seguito un enorme gesto di solidarietà, con gli “angeli del fango”, come furono chiamati all’epoca: persone arrivate da ogni parte d’Italia per aiutare la città a risollevarsi.
Le commemorazioni in occasione dell’anniversario
Oggi, nel giorno del 56esimo anniversario dall’alluvione, tante le commemorazioni in programma nella città di Firenze. Alle ore 11 si terrà la consueta cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime nella Basilica di Santa Croce, luogo simbolo del disastro; poi, al termine, alle 12.30 ,avrà luogo il corteo per raggiungere il Ponte alle Grazie, da dove, come da tradizione, verrà lanciata in Arno una corona di alloro.