Miriam Ciobanu aveva 22 anni, la ragazza è morta dopo essere stata investita da un suo coetaneo, Alessandro Giovanardi, mentre camminava lungo la provinciale 20 a Paderno del Grappa, frazione di Pieve del Grappa, nella notte del 1° novembre.
Il padre della ragazza non riesce a perdonarsi il fatto di non aver sentito il telefono quella notte, mentre sua figlia cercava di chiamarlo per tornare a casa, dopo un litigio avuto con il suo fidanzato, Tommaso, che stava frequentando da qualche settimana.
Anche Tommaso ha dei rimorsi riguardo quella tragica sera, dal momento che il giovane non è riuscito a fermare Miriam, che sembrava voler proseguire spedita la sua camminata di ritorno verso casa intorno alle 4:30 di notte.
A seguirla con l’auto, visto che Tommaso si trova in sedia a rotelle, è stato suo fratello maggiore. purtroppo, però, anche lui ha tentato senza successo di fermare la ragazza da quello che poi sarebbe diventato il suo destino crudele.
Miriam Ciobanu, infatti, è stata fatalmente investita da Alessandro Giovanardi, un giovane ragazzo di 23 anni, che, dopo essere stato ricoverato in ospedale per il forte shock subito a casa dello scontro, ora è stato arrestato dalle forze dell’ordine per omicidio stradale, dal momento che è risultato essere positivo al test dell’alcool e dal momento che gli sono state trovate delle tracce di droga in corpo.
Ciò nonostante, la mamma Adriana ha affermato di aver già perdonato il ragazzo che ha investito sua figlia, togliendole la vita: “l’odio non ridarà la vita a mia figlia. Anche quel giovane dovrà convivere con questa croce”.
Anche il ministro delle Infrastrutture, nonché vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, scrive un pensiero su questa sfortunata vicenda all’interno del proprio profilo Facebook:
“Troppe tragedie per colpa di chi guida ubriaco e drogato. Stiamo lavorando per intervenire sui Codici per aumentare sanzioni e salvare vite“.
Miriam Ciobanu morta investita da un auto a Pieve del Grappa: il perdono della madre e i rimorsi del padre
Miriam Ciobanu aveva chiamato il padre alle 3 di notte, ma Jon non si è accorto dello squillo del telefono. Ecco che cosa ha raccontato a La Stampa il padre della vittima:
“Mia figlia mi informava di ogni suo spostamento. Purtroppo alle 3 non mi sono accorto che il telefono suonava, vivrò per sempre con questo rimorso.
Non ho sentito lo squillo. Avevo sentito Miriam poco prima di mezzanotte, mi aveva detto che stava uscendo dalla pizzeria e che sarebbe andata a casa di amici, dove avrebbe trascorso la notte. Mi aveva detto che sarebbe tornata il giorno dopo, per l’ora di pranzo”.
La mamma Adriana, invece, dichiara al Corriere della Sera di aver già perdonato il ragazzo che ha investito sua figlia:
“Io perdono il ragazzo che ha investito e ucciso mia figlia. Mi creda se le dico che nel mio cuore l’ho già perdonato. Vivere nell’odio, covando rancore giorno dopo giorno, non riporterebbe indietro la mia ‘tata’.
La vendetta a cosa servirebbe? In fondo la sua vita, l’investitore, se l’è già rovinata con le sue stesse mani. E in questa storia, oltre alla mia famiglia, anche quella di quel ragazzo ne esce distrutta.
La verità è che mi fa pena. I nostri ragazzi non sono perfetti: nessuno lo è. A vent’anni si fanno delle bravate, anche mia figlia ne avrà fatte… Magari anche lei, un giorno, si è messa al volante dopo aver bevuto troppo.
Il mio perdono nasce da questo: dalla consapevolezza che nella vita si commettono errori. Anche molto gravi. E in questi casi, a volte, le conseguenze sono orribili.
Spero che quanto accaduto a mia figlia serva almeno a far riflettere sui pericoli che si corrono mettendosi alla guida senza essere lucidi”.
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