Lo strappo di Letizia Moratti ha rimescolato le carte della politica lombarda in vista delle elezioni regionali del 2023. Ma potrebbe avere effetti anche più ampi. Ieri la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia ha annunciato le sue dimissioni e dopo poche ore gli e’ subentrato Guido Bertolaso. Il rapido avvicendamento fa pensare che il centrodestra si fosse gia’ preparato all’eventualita’ dell’addio di Moratti tanto che autorevoli indiscrezioni rivelano che il governatore fosse ormai pronto a ritirargli le deleghe. Un addio che, comunque, spiana la strada alla ricandidatura dell’attuale governatore Attilio Fontana. Infatti, il presidente lombardo oggi ha confermato che la sua candidatura e’ “nei fatti”. Tutti gli occhi adesso sono pero’ puntati sulle mosse di Moratti. Nei mesi scorsi il consigliere regionale centrista, Manfredi Palmeri, ha dato vita all’associazione “Lombardia Migliore” che potrebbe trasformarsi nell’embrione della Lista civica con cui partira’ la corsa di Moratti per Palazzo Lombardia.
Una corsa, quella dell’ex sindaca di Milano, che pero’ non e’ scontata, e che, a quanto si apprende, dipendera’ dal progetto che si riuscira’ a creare attorno. Anche perche’ il fantasma del flop di Gabriele Albertini nel 2013, che corse in alternativa ai candidati di centrodestra (Roberto Maroni) e centrosinistra (Umberto Ambrosoli), raccogliendo appena il 4%, e’ concreto. Anche se diversi sondaggi hanno mostrato per l’ex vicepresidente lombarda un indice di gradimento superiore a Fontana e l’ultimo realizzato da Winpoll accreditava una eventuale Lista Moratti dell’11,8%.