Haaland, Ibrahimovic e la frecciata a Guardiola – Una nuova stoccata nei confronti di Pep Guardiola, suo ex allenatore ai tempi del Barcellona: Zlatan Ibrahimovic punge l’attuale allenatore del Manchester City, con cui i rapporti non sono mai stati buoni. Intervistato da Canal Plus, l’attaccante del Milan ha “avvisato” Erling Haaland, nuova stella del calcio mondiale che la scorsa estate si è trasferito al Manchester City dal Borussia Dortmund: “Haaland mi piace moltissimo, è un giocatore molto intelligente, non fa cose che non sono alla sua portata, non scende a giocar palla, aspetta davanti alla porta e segna. Mi ricorda giocatori come Inzaghi, Trezeguet e Vieri. Anzi, è una nuova versione di tutti e tre”.

Haaland e i numeri con Guardiola

Ibrahimovic su Haaland poi aggiunge: “Se Guardiola riuscirà a farlo migliorare? Dipende dall’ego che avrà: se lo lascia diventare più grande di lui o no. A me e agli altri non l’ha permesso“, la frecciata dell’attaccante del Milan. Fino a questo momento, però, i numeri dicono che Haaland con Guardiola allenatore sta avendo un rendimento davvero straordinario. L’attaccante norvegese sta infatti superando record su record: sono ben 17 i gol realizzati in Premier League in 11 partite disputate, cinque invece le reti totalizzate in quattro incontri di Champions League.

Nel corso dell’intervista rilasciata a Canal Plus, Ibrahimovic ha parlato anche di altri giocatori, tra loro il compagno di squadra Olivier Giroud grande protagonista nel successo del Milan sul Salisburgo che è valso la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League (QUI le possibili avversarie delle italiane) dei rossoneri: “Olivier dovrebbe essere convocato in Nazionale perché è un vincente e una persona seria: non è uno che fa 40 gol all’anno, ma offre alla squadra qualcosa che poche persone sanno dare, gioca per tutti. Merita di andare al Mondiale”.

Haaland ma non solo, l’Ibrahimovic pensiero su Mbappé

Pensiero anche su Mbappé, in gol nel successo della Juventus sul Psg (QUI): “Se Mbappé ha fatto la cosa giusta rimanendo a Parigi? Per chi, per se stesso? No. Per Parigi forse sì. Si è messo nella posizione in cui è più importante del club, e il club gli ha dato le chiavi di tutto”, ha affermato Ibrahimovic. “Non sei mai più grande della tua società, ma quando un bambino diventa forte può facilmente produrre introiti: quindi i suoi genitori diventano avvocati, agenti, allenatori. È questo il problema: e quando succede perdi il controllo della tua persona e la tua identità. Con questa nuova generazione i genitori pensano di essere diventati delle star, parlano anche sui giornali, non so chi si credono di essere”, le parole dell’attaccante del Milan.

Ibrahimovic ha commentato così il difficile momento che sta attraversando il centrocampista della Juventus Paul Pogba, costretto a rinunciare ai Mondiali per infortunio: “È stato uno shock, non c’è molto da dire. Spero che stia presto bene, è un amico e lo conosco bene”, ha concluso l’attaccante svedese ancora ai box per infortunio. Il suo ritorno in campo è previsto a febbraio 2023.