Scontri tra forze dell’ordine e civili, violenze e arresti. Non si placa l’ondata di proteste in Iran, con la gente che continua a scendere in strada per chiedere la fine della Repubblica islamica. Le forze di sicurezza iraniane hanno iniziato ad usare gas lacrimogeni contro la folla, che si trovava nei pressi di un cimitero per commemorare la morte di Hadis Najafi.
Sono passati infatti 40 giorni dalla morte della giovane donna uccisa con un colpo di pistola durante una protesta vicino Teheran. I manifestanti si sono ritrovati nei pressi del luogo di culto dove riposa il corpo della donna, che era stato chiuso dalle autorità per impedire alle persone di raggiungere la tomba. Nei video diffusi dalla Bbc si vedono i manifestanti bloccare un’autostrada a Karaj, bruciare un veicolo e gridare slogan antigovernativi. Il personale di sicurezza ha adoperato i lacrimogeni proprio per disperdere la gente.
Si tratta della seconda volta nel giro di una settimana in cui gli agenti aprono il fuoco contro i civili. In occasione dei 40 giorni dalla morte di Mahsa Amini la sicurezza aveva già aperto il fuoco contro i manifestanti, scatenando ulteriori contestazioni. Proprio l’omicidio della 22enne, che era stata arrestata e uccisa il 16 settembre scorso perché non portava il velo in modo corretto, avevano scatenato le prime proteste dei cittadini.
Iran, scontri a Teheran: Germania invita cittadini a lasciare il Paese
Nel frattempo, attraverso le parole del ministero degli Esteri, il governo tedesco ha invitato formalmente i suoi cittadini a lasciare l’Iran, perché “esiste il pericolo concreto di essere arrestati arbitrariamente, interrogati e condannati a lunghe pene detentive”. Un’esortazione che vale soprattutto per “i cittadini con doppia cittadinanza, che possiedono la cittadinanza iraniana oltre a quella tedesca”, ritenuti “particolarmente a rischio” dal ministero. Ma l’invito è rivolto a tutti i tedeschi.