La presidente della Bce, Christine Lagarde, è tornata a parlare di recessione e inflazione durante il suo intervento alla conferenza “Sustainability and Money: Shaping the Economy of the Future” della banca centrale lettone a Riga.
Potrebbe accadere, anche se non è ancora nel nostro scenario base, che tra le fine del 2022 e l’inizio del 2023 ci sia una leggera recessione, ma non crediamo che sarebbe sufficiente a domare l’inflazione e quindi non possiamo semplicemente lasciare che le cose si sistemino da sole. Dobbiamo trovare il tasso di interesse che ci aiuti a raggiungere il nostro target e lo faremo.
Lagarde ha sottolineato come la Banca Centrale Europea sia concentrata sul proprio obiettivo prefissato, quello di “ottenere la stabilità dei prezzi“.
Lo faremo usando tutti gli strumenti disponibili nella nostra cassetta degli attrezzi e abbiamo dimostrato di poter essere creativi. Decideremo a ogni incontro qual è il modo più efficace e appropriato per raggiungere il nostro target.
BCE, Lagarde invita a fare tesoro dell’esperienza del Regno Unito
L’esperienza del Regno Unito, che ha portato alle dimissioni dell’ex primo ministro Liz Truss, deve fare da insegnamento. Le turbolenze dei mercati dopo la presentazione del “mini budget” del governo britannico hanno mostrato che bisogna “assicurarsi che i budget, che siano mini o maxi, siano finanziati. Che le entrate e le uscite siano compatibili con la stabilità nel tempo”. Le autorità mondiali hanno “guardato con estrema attenzione a quello che è successo nel Regno Unito ed è un fenomeno che sicuramente rimarrà nella memoria di chi deve prendere decisioni”, ha concluso Lagarde.
BCE, Lagarde: “Ognuno deve fare la sua parte”
La presidente dell’Eurotower ha poi risposto a chi le chiede se la stretta monetaria non rischi di esasperare le difficoltà di famiglie e imprese alle prese con il caro-energia.
Ognuno deve fare quello che deve fare. Il nostro lavoro è mantenere la stabilità dei prezzi. Il nostro dovere è tenere sotto controllo l’inflazione per farla tornare al target ed è quello che siamo determinati a fare. Le decisioni della Banca centrale non ridurranno domani il prezzo della benzina e non elimineranno gli ostacoli nelle catene di fornitura, ma il nostro dovere è di rimuovere ogni politica accomodante che stimoli la domanda quando c’è inelasticità dell’offerta. Dobbiamo ritirare quanto introdotto giustamente in passato per stimolare la domanda, in particolare nel corso della crisi Covid e dobbiamo mantenere ancorate le aspettative di inflazione.
Lagarde: “Transazione energetica avrà impatto sui prezzi”
Quello della “dipendenza e vulnerabilità in tema di energia” si è rivelato un autentico pericolo per l’Europa, che ora è chiamata a correre ai ripari.
Dobbiamo accelerare la transizione che era già prevista dal piano Next generation Eu, malgrado una pressione al rialzo sui prezzi nel breve termine. La transizione cambierà per molto tempo le relazioni che abbiamo con i nostri vicini, avrà impatti sul mercato e sulle catene di fornitura.
Le pressioni sui prezzi, ha concluso Lagarde, deriveranno dai “costi di transizione, dalla limitazione delle catene di fornitura, da una maggiore dipendenza su quello che possiamo produrre e su partner affidabili. Serviranno investimenti critici“.