L’ex premier pachistano Imran Khan ferito da un proiettile a una gamba mentre si trovava nel mezzo di un comizio a Wazirabad, nella provincia orientale del Punjab, per chiedere elezioni anticipate dopo la sua estromissione dal Governo. Secondo quanto riportato dai media locali, l’attacco non sarebbe stato rivendicato da nessun gruppo e Imran Khan, immediatamente trasportato all’ospedale di Lahore, non sarebbe in condizioni gravi. Nell’attacco è morta una persona e almeno otto sono rimaste ferite.
“I nostri soccorritori – ha fatto sapere Farooq Ahmad, portavoce del Dipartimento incaricato dei soccorsi – hanno portato almeno un cadavere e otto persone ferite in ospedale”. L’uomo sospettato di aver sparato, invece, è stato ucciso. Lo ha riferito Raoof Hasan, consigliere dell’ex premier, precisando che “si è trattato di un tentativo di ucciderlo”; il politico sarebbe però stato colpito ad una gamba e diversi video diffusi sul web lo mostrano mentre cammina autonomamente, anche se a fatica, per entrare nella macchina dei soccorritori.
Imran Khan ferito in un attentato nel Punjab: le sue condizioni sono stabili
L’attacco è arrivato a pochi mesi dall’estromissione di Imran Khan, ex premier del Pakistan, dal Governo, la scorsa primavera. L’uomo – che ha 70 anni, è un ex campione del cricket ed uno dei politici più influenti del Paese – era stato eletto primo ministro nel 2018 con il partito nazionalista e populista Movimento per la Giustizia del Pakistan (Pti), prima di essere sfiduciato, ad aprile 2022, in seguito a una grave crisi politica.
Di recente la commissione elettorale pachistana lo aveva interdetto anche dai pubblici uffici, ritenendolo responsabile di non aver dichiarato alcuni doni ricevuti da funzionari di Paesi esteri durante il suo mandato e di averne successivamente rivenduti altri. Khan aveva sempre negato ogni accusa.
Nel corso del comizio in cui è stato attaccato stava arringando la folla dei suoi sostenitori per marciare fino alla capitale Islamabad e chiedere nuove elezioni anticipate. Secondo lui, infatti, l’estromissione sarebbe frutto di una cospirazione architettata dal suo successore, l’attuale primo ministro Shahbaz Sharif, congiuntamente con gli Stati Uniti: accuse respinte dal nuovo premier, così come da Whashington.
Non si sa, per ora, chi sia stato il mandante dell’attentato e nessun gruppo sembrerebbe averlo rivendicato ma, come hanno fatto sapere i media locali, una persona ritenuta colpevole è già stata uccisa. Il deputato del Pti Fawad Chaundry ha parlato di un “attacco mirato” all’emittente Aaj Tv, dicendo che altre persone sono rimaste ferite, tra cui il senatore Faisal Javed.
Imran Ismail del Pti ha affermato a Bol Tv che Khan è stato colpito a una gamba “tre o quattro volte”: scena che lui avrebbe visto bene, dal momento che si trovava accanto alla vittima al momento degli spari. L’aggressore, stando alle sue parole, avrebbe sparato con un Kalašnikov AK-47. Il primo ministro ha condannato l’attacco “con forza”, mentre il ministro dell’Interno ha già chiesto un rapporto immediato alla polizia e alle autorità del Punjab per ricostruire quanto accaduto.