A Roma, Lunedì 31 Ottobre è stato eseguito il primo intervento chirurgico robotico dell’Ospedale S. Eugenio. A eseguirlo il Prof. Massimo Carlini, Primario Chirurgo e Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale e Presidente della Società Italiana di Chirurgia.

L’intervento è consistito in una resezione dello stomaco per asportare un tumore in una donna di 58 anni ed è stato eseguito mediante il sistema robotico Da Vinci Xi di ultima generazione, installato e inaugurato pochi giorni fa nelle sale operatorie del S. Eugenio dall’Assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D’Amato e dalla Direzione Strategica della ASL Roma 2, della quale l’Ospedale fa parte.

Roma intervento chirurgico robotico: il successo dell’operazione

Il Prof. Carlini ha spiegato che il delicato intervento, durato poco più di due ore, è stato eseguito con alcuni ministrumenti ipertecnologici introdotti nell’addome della paziente attraverso quattro piccole incisioni di 8-10 mm e collegati alle braccia del robot.

Il movimento e le azioni chirurgiche di questi strumenti sono stati comandati a distanza dal tavolo operatorio sul quale si trovava la paziente, mediante una console elettronica con sensori per le dita del chirurgo. L’intera operazione si è svolta agevolmente e con grande precisione, senza difficoltà né complicanze e senza perdite di sangue riuscendo perfettamente.

La paziente grazie alla ridottissima traumaticità dell’accesso mininvasivo, ha potuto lasciare il letto già 24 ore dopo l’operazione.

Dopo sole 48 ore ha ripreso un’ alimentazione orale ed è stata dimessa guarita sia chirurgicamente che oncologicamente, visto che il tumore è stato asportato in modo radicale.

Il bel risultato, del quale tutto l’Ospedale è ovviamente orgoglioso, è frutto di un importate lavoro di coordinamento di equipe tra chirurghi, anestesisti, infermieri di sala e tecnici della strumentazione robotica e costituisce la naturale evoluzione dell’attività chirurgica laparoscopica maggiore del S. Eugenio, che da anni è sede della didattica delle Scuole di Specializzazione in Chirurgia dell’Università “Sapienza” di Roma ed è Centro di Riferimento Nazionale delle Scuole Speciali di Chirurgia Mininvasiva della Società Italiana di Chirurgia.

Il S. Eugenio infatti ha da tempo ottime professionalità medico-chirurgiche e infermieristiche con grande esperienza di chirurgia laparoscopica avanzata, possiede profonde conoscenze delle più recenti tecniche chirurgiche laparoscopiche ed è dotato della più moderna tecnologia e strumentazione chirurgica laparoscopica esistente.

Anche il consigliere capitolino della Lega, Davide Bordoni, si unisce all’entusiasmo per questo intervento importante non solo per Roma ma per tutto il mondo sanitario italiano, dicendo: 

“Si tratta di un risultato che conferma l’alto livello del servizio di chirurgia diretto da Carlini e dell’ospedale tutto, e soprattutto apre la strada ad un nuovo e innovativo concetto di attività chirurgica, sul quale l’attenzione e l’impegno quotidiano degli specialisti è massima”

Il robot Da Vinci Xi

La tecnologia robotica completa la dotazione tecnologica laparoscopica del S. Eugenio che arricchisce le competenze chirurgiche potenziando l’offerta pubblica relativamente a questo tipo di prestazioni e allineandole alle migliori realtà chirurgiche italiane.

Dopo il kick-off costituito dall’intervento appena eseguito, oltre che dai chirurghi generali, che lo utilizzeranno per interventi su stomaco, fegato, pancreas, vie biliari, milza, surreni, colon-retto e altro, il robot continuerà ad essere usato a pieno regime in particolare dagli urologi per interventi su prostata, vescica, reni e ureteri e dai ginecologi per operazioni su utero e annessi.

Le caratteristiche tecniche del robot permettono al chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, di muovere le braccia del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione.

“Si tratta di una grande innovazione, commenta l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, grazie alla chirurgia robotica che opera mediante un braccio robotico, è consentita una pianificazione estremamente precisa degli interventi tenendo in considerazione l’anatomia specifica di ogni singolo paziente. L’ospedale Sant’Eugenio compie così un deciso passo in avanti verso un futuro dove sia posta al centro la figura del paziente coniugando le nuove tecnologie e l’umanizzazione delle cure”.

L’affidamento del macchinario, giunto dopo una gara europea a procedura aperta, ha una durata di 6 anni con possibilità di riscatto finale e manutenzione full risk, per un importo totale (noleggio + materiale di consumo e strumentario) pari ad oltre 11 milioni di euro.