È rottura tra Stefano Caldoro e Forza Italia. Quello tra l’ex presidente della Regione Campania e il partito di centro-destra sarebbe ormai un rapporto “irreparabile”. Già negli scorsi giorni l’ex ministro nel Governo Berlusconi III aveva sottolineato “l’enorme problema politico” rappresentato dalle scelte di Forza Italia sui ministri e i capigruppo: l’assenza di esponenti meridionali nel partito ha destato non pochi dubbi a Caldoro.
Con lui, anche il consigliere regionale Massimo Grimaldi sembra essere in procinto di lasciare il gruppo di Silvio Berlusconi. Un duplice addio che renderebbe sempre più vicina la scomparsa del gruppo consiliare di Forza Italia dal Consiglio regionale della Campania: come consigliere rimarrebbe il solo Franco Cascone.
Nessuna scissione, precisa Caldoro, ma solo idee diverse sull’assenza di esponenti del Sud Italia tra i cinque ministri e i due capigruppo in Parlamento. Una scelta “sbagliata”, a detta dell’ex governatore campano, che sottolinea come in Campania e più in generale al Sud Forza Italia abbia ottenuto un buon risultato alle elezioni. La scelta di Forza Italia, secondo Caldoro, è ritenuta in controtendenza rispetto alla decisione del neo presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha affidato incarichi di prestigio a nomi quali Gennaro Sangiuliano, Nello Musumeci e Raffaele Fitto.
Forza Italia Campania, Grimaldi: “Fatte scelte diverse”
A spalleggiare Caldoro è intervenuto anche Massimo Grimaldi, che storce il naso per via della scelta di Tullio Ferrante, napoletano di origine da anni trapiantato a Roma, come sottosegretario. Parole che lasciano presagire un addio sempre più probabile.
Io, come vice segretario vicario e forte di quattro elezioni vincenti con più di 50.000 preferenze, ero stato, anche rispetto alla esclusione dalla lista, indicato in testa alla rosa dei sottosegretari. Rosa dei nomi, quella immaginata dal regionale, nella quale Ferrante non era inserito. Forza Italia ha fatto scelte diverse, ha negato un ministro al Sud e alla Campania, ha scelto due eletti in Piemonte e poi ha ritenuto di non mantenere impegni assunti e negare ogni spiegazione. Tutto questo apre una profonda riflessione.
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