Pontedera, un professore colpisce durante la sua lezione un alunno con un pugno. È successo all’interno di una scuola superiore in provincia di Pisa, il violento gesto del docente è stato ripreso in un video girato dai compagni di classe qualche giorno fa finito ora sui social network.
Nel video si vede un insegnante che, con uno scatto improvviso, tira un pugno allo stomaco di un alunno. Il professore si avvicina alla faccia del ragazzino, lo guarda dall’alto in basso e gli chiede con tono di sfida “Allora, cosa fai?”. Poi il video si interrompe.
Le immagini durano in tutto 14 secondi e sono state girate in classe dagli altri studenti con uno smartphone e immortalano la situazione di indisciplina conclusasi con lo scatto d’ira del professore.
Il gesto dell’insegnante è la reazione in modo scomposto allo studente che lo stava prendendo in giro, infatti secondo quanto raccolto si tratta di una reazione del docente all’atteggiamento “da bulletto” dell’alunno, nel video che circola sul web prima del pugno si vede che il ragazzo saltella dietro il professore seduto in cattedra, poi alza la mano e fa il segno della V dietro la testa dell’insegnante.
Una vicenda che ha scioccato gli altri compagni presenti che hanno assistito alla scena increduli a quello che i loro occhi avevano appena visto.
La direzione dell’istituto scolastico parla di “fatto gravissimo” ed è stata immediata la sospensione del docente. La mamma della vittima non ha esitato a presentare denuncia nei confronti del professore e ora sull’intero accaduto è chiamata a fare luce la polizia del commissariato che sta compiendo gli accertamenti del caso.
Il preside ha commentato la vicenda spiegando di aver preso tutti i provvedimenti per concludere la vicenda il prima possibile, ma di non voler aggiungere nulla in questo momento.
Pontedera professore colpisce alunno: perdita di autorevolezza dalla scuola
Negli ultimi anni sono aumentati a dismisura gli episodi di violenza all’interno degli istituti scolastici, fatti molto gravi che segnano una perdita di autorevolezza da parte della scuola.
Per ogni aggressione certa ne abbiamo altre che rimangono tra le mura dell’istituto come il lancio di un cestino contro l’insegnante, genitori che colpiscono a pugni i docenti, insulti e bestemmie contro i professori o addirittura spari con una pistola ad aria compressa, come successo pochi giorni fa a Rovigo.
Dato l’aumento di questi casi sarebbe pertanto auspicabile che scuola e famiglia, in un virtuoso patto educativo, come ricordato dal ministro Valditara, collaborino in modo proficuo per la crescita dei giovani. Troppe volte i genitori delegano alla scuola la funzione educativa, per poi additarla, come l’unica responsabile degli insuccessi scolastici e dei comportamenti scorretti dei propri figli.
Gli insegnanti, da parte loro, non riescono più a svolgere con serenità la loro funzione, intimoriti dall’aggressività di studenti e famiglie, oberati, oltretutto, da crescenti carichi di lavoro e da nuove responsabilità che spesso esulano dall’insegnamento e anche oggetto di una campagna di denigrazione diffusa dai media.
La figura del docente, oltre a perdere sempre di più autorevolezza nei confronti degli alunni, perde il rispetto sociale. La scuola è il luogo per eccellenza della trasmissione dei saperi e della formazione delle nuove generazioni e va rispettata e salvaguardata proprio per questo i docenti e il personale ATA non possono entrare a scuola preoccupati per la loro incolumità.
Altri episodi di violenza
Purtroppo non si tratta di un caso isolato, oltre agli episodi più recenti anche nel 2020, a Salerno, un docente diede uno schiaffo all’alunno perché non voleva mettersi la mascherina, data la distanza tra i banchi.
E ancora, sempre nel 2020, questa volta in un istituto di Firenze, un docente colpì con uno schiaffo un alunno che non stava seduto al banco in modo composto e interrompeva la lezione.