Flashback Torino. Al via da oggi, fino al 6 novembre, la fiera dedicata all’arte che, in occasione della sua decima edizione, si sposta nel quartiere di Borgo Crimea, in corso Lanza 75, con l’obiettivo di rimanerci definitivamente con il progetto annuale “Flashback Habitat”, pensato per la riqualificazione urbana dell’area. “Questa edizione segna un passaggio importantissimo ed emozionante per la nostra realtà – spiegano Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, direttrici di Flashback a La Stampa. Con la nascita di Flashback Habitat, che inaugura con la fiera, grazie alla direzione artistica di Alessandro Bulgini, costruiremo insieme un luogo di accoglienza creativa”. Un posto immerso nel verde che in passato ha avuto vari scopi e che ora è stato trasformato in un hub culturale.
Flashback Torino: in cosa consiste la decima edizione della fiera dell’arte
Il titolo dell’edizione di quest’anno è “He.art”, un incontro tra il pronome inglese “he” e la parola “art”, arte, che rimanda al cuore, al pulsare, al vibrare per l’arte e in cui l’arte diventa, al contempo, motore propulsore di tutte le cose, del cambiamento. Da questo è derivata la scelta delle iniziative previste, dalle opere ai talk, dalle mostre ai laboratori didattici e che coinvolgono 34 gallerie, che si distinguono per una ricerca sempre attenta e trasversale, che si traduce in originalità. Obiettivo della fiera è quello di far rivivere gli spazi attraverso l’arte, una pratica già attiva nel contemporaneo ma del tutto inedita per l’arte storicizzata.
Tra le realtà più significative sul piano internazionale, sono presenti le gallerie Alessandra Di Castro, Carlo Orsi, Galleria dello Scudo e Gian Enzo Sperone, solo per citarne alcune, mentre tra gli artisti si spazia da Giacomo Balla a Giorgio de Chirico, da Carol Rama a Giorgio Griffa, da Emilio Vedova a Piero Gilardi. Oltre alle gallerie espositrici, fino a domenica ci sono anche tre mostre: “Opera viva Barriera di Milano, il Manifesto”, a cura di Jòn Gnarr, “Cuba introspettiva”, a cura di Giacomo Zaza e “La natura e la sua gemella”, a cura di Michela Casavola. Tre progetti creati nell’ottica secondo cui l’arte è un dispositivo di pensiero, uno strumento sociale e soprattutto uno stimolo per nutrire e nutrirsi.
La prima, ideata da Alessandro Bulgini, direttore artistico di Flashback, raccoglie le immagini di sette artisti islandesi selezionate dall’artista Jón Gnarr; la seconda è un approfondimento dedicato alla videoarte monocanale cubana di 20 artisti contemporanei: un progetto ideato e curato da Giacomo Zaza e che si muove tra tre diverse generazioni di artisti, tra approcci e momenti storici che si incontrano nell’attualità, trattando degli spazi pubblici e privati negati dal comunismo, di strada e di intimità. L’ultima, “La natura e la sua gemella”, è una mostra fotografica a cura di Michela Casavola – nata con il coinvolgimento di WeWorld, Ong impegnata a garantire i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo -, che include le opere dei fotogiornalisti Davide Bertuccio e Camilla Miliani realizzate in Benin e Mozambico per i progetti “La polvere della foresta” e “Árvore da Vida“.
Si tratta della sezione Exhibition della fiera; mentre quella dei Talk, dal titolo “Declinazioni” e curata da Alessandro Stillo, vedrà impegnati fino al 6 novembre artisti, curatori, storici dell’arte e giornalisti. Tanti, infine, i Lab e i progetti site-specific che coinvolgono il percorso di visita ogni giorno dalle 11 alle 20. “Dell’arte storicizzata sono affascinata dal tema della cura che ritorna sempre, rispetto a tutti i temi – ha affermato una delle due direttrici di Flashback Torino, Ginevra Pucci -. Il fatto che un’opera sia arrivata fino a noi e che tante persone se ne siano prese cura ha qualcosa di straordinario. Oltre al valore artistico in sé, c’è anche l’idea che qualcuno abbia pensato che ne valesse la pena. Vuol dire che per tanti secoli quell’opera ha avuto un significato e continua ad averne”.