Non è nuovo, nelle pagine di cronaca, il quartiere di via Bolla al Gallaratese, poco fuori Milano: una zona da anni sotto i riflettori per la diffusa criminalità e l’alto tasso di abusivismo e occupazione degli alloggi, con intere case popolari in mano a famiglie e cittadini di origini rom senza autorizzazione. Si tratta di edifici – gestiti dall’Aler (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) – fatiscenti, costruiti negli anni Ottanta e che da allora, in molti casi, non hanno mai subito alcuna manutenzione, tanto da aggiudicarsi l’appellativo di “favela”. Ora, dopo una maxi rissa che lo scorso giugno ha coinvolto una sessantina di persone, si è tornati a parlare della situazione, con la decisione della Prefettura di ordinare un maxi sgombero degli appartamenti occupati abusivamente.

Sgombero via Bolla, Milano: svuotati gli appartamenti occupati. Al via il progetto di riqualificazione dell’area

Protezione civile, vigili del fuoco, circa 200 tra poliziotti e carabinieri, tecnici di luce e gas che controllano i contatori, intere famiglie nel cortile adiacente agli edifici: è quanto sta accadendo in queste ore nel quartiere di via Bolla, a Milano, dove è in atto un maxi sgombero. Nel mirino delle forze dell’ordine, in particolare, una palazzina di cemento di otto piani quasi interamente occupata da abusivi e in stato totale di degrado: quella al centro delle cronache, negli scorsi mesi, per le continue liti, spesso tra clan di rom e abitanti dei condomini dirimpettai. Risse, aggressioni, spaccio: le segnalazioni di episodi di violenza si succedono da anni senza sosta, tanto da portare all’ordine di sgombero di oggi, pianificato dal questore Giuseppe Petronzi e dal prefetto Renato Saccone

“Dopo un lavoro di sei mesi guidato dalla Prefettura, intensamente chiesto e incoraggiato dal Comune – ha commentato sui social l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli -, e dopo anni di completo abbandono da parte di Aler e Regione Lombardia, si compie una svolta vera, si dice alt all’illegalità e al degrado”. Dei 156 alloggi della palazzina in via Bolla, sarebbero circa 90 quelli occupati abusivamente e che stanno ora venendo svuotati. “Aler, l’azienda che gestisce le case popolari della Regione, sta mettendo in sicurezza e a breve inizierà una riqualificazione totale dell’area- ha proseguito l’assessore -. I servizi sociali del Comune di Milano hanno analizzato una ad una le situazioni sociali ed economiche dei nuclei familiari, Aler ha messo a disposizione numerose soluzioni per il sostegno abitativo, cui ha contribuito anche il Comune, per circa 50 nuclei familiari con minori, perché non si mettono in strada i minori, per iniziare con loro un percorso di reinserimento sociale”.

Quella delle occupazioni in via Bolla non è una novità degli ultimi mesi; queste “sono continuate ininterrottamente per anni, fino a poche settimane fa. Nelle case popolari del Comune gestite da MM, pur non senza problemi che ogni giorno devono essere affrontati, nel 2014 e 2015 avvenivano 700 tentativi di occupazione all’anno; nel 2021 e 2022 i tentativi sono stati solamente 70 all’anno: 10 volte di meno. E la differenza si vede anche in via Bolla, da una parte il disastro delle occupazioni, dall’altra un quartiere dignitoso – ha concluso -. Noi vogliamo che in tutte le case popolari si viva meglio, nel rispetto delle regole, e questo è l’impegno del Comune di Milano, insieme a tutti coloro che ci stanno aiutando”.

Il progetto di riqualificazione dovrebbe riguardare sia gli spazi interni – con una nuova distribuzione degli appartamenti e degli spazi comuni, eventualmente guadagnando dello spazio per costruire uno o due piani in altezza – che quelli esterni, con interventi di rifacimento della facciata e della copertura. I lavori, il cui inizio è previsto per questo mese, dovrebbero essere terminati entro il 2025, grazie anche ai finanziamenti stanziati dalla Regione, per un totale di circa 33 milioni di euro. Dopo lo sgombero di oggi ci sarà una recinzione dello spazio e poi prenderà il via la gara di progettazione.