La campagna elettorale scorsa si è giocata, tra le altre cose, anche sulla questione relativa al PNRR. Il 2023, infatti, sarà un anno cruciale circa il next generation eu e, quindi, i tanti miliardi che arriveranno in Italia tramite l’ente sovranazionale. Il centrodestra, in sede di campagna, ha più volte affermato l’importanza di rivedere il piano. Il motivo? È stato concepito prima che scoppiasse la guerra in Ucraina e che questa rivelasse, in tutta la sua gravosità, nefasti impatti sul nostro paese – sull’unione europea tutta – in termini di aumento dei costi e di caro bollette. Un’ipotesi che ha sempre trovato l’atteggiamento ostativo, e guardingo, del centrosinistra.

Ma le elezioni le ha vinte il centrodestra e, evidentemente, può procedere nel suo intento. Nessuna rivoluzione drastica ha assicurato la Premier Giorgia Meloni, solamente qualche accorgimento che possa alleviare il peso del costo delle bollette sugli italiani. Anche a costo, si può immaginare, di tagliare su altri settori. Una linea, questa, che ha tra le righe fatto intendere anche Raffaele Fitto. Il neo Ministro per le Politiche Europee, a cui Giorgia Meloni ha affidato la regia del PNRR, lo ha spiegato in seno ad un suo intervento in Regione Calabria. Le parole di Fitto:

Noi abbiamo posto una questione: il Pnrr è stato approvato prima dello scoppio della guerra, il Pnrr prevede su 232 miliardi di euro 120 di opere pubbliche, l’aumento del costo delle materie prime è quantificato del 30-35%. Quindi – ha aggiunto – è evidente che già questi aspetti lasciano intendere una necessità, che non sta a a me adesso proporre come dichiarazione ma sarà oggetto di un confronto serio in base al regolamento che è previsto a livello comunitario di confronto con la Commissione europea

PNRR e interventi in Calabria: le parole di Fitto

Il Ministro ha parlato anche per quello che riguarda la Regione Calabria. Elogiando i temi sollevati dal governatore Occhiuto promettendo che, tra governo e regione, si aprirà presto un tavolo di lavoro. Tornando al PNRR ha aggiunto:

L’Italia è la maggiore beneficiaria delle politiche di coesione da parte dell’Unione europea e al tempo stesso la realtà che vive con maggiore difficoltà l’utilizzo di queste risorse. La Calabria è una regione che ha queste potenzialità ma che assume in se anche queste contraddizioni e queste enormi criticità. La Calabria è stata scelta sulla base di un confronto che all’epoca ho messo in campo il presidente Occhiuto anche per sottolineare lo sforzo importante che i governo regionale e il presidente Occhiuto stanno portando avanti, quindi – ha proseguito il ministro – un’interlocuzione importante, decisiva per la prospettiva futura

Sul lavoro da portare avanti con la Regione Calabria, poi, ha concluso:

Avremo modo di lavorare insieme molto spesso perché le deleghe della coesione, di coordinamento del Pnrr e degli affari europei rappresentano un’interlocuzione naturale con le Regioni e quindi con la Regione Calabria. E sono convinto – ha aggiunto il ministro – che troveremo in questa interlocuzione rapidamente delle soluzioni perché le proposte che sono fatte sono tutte utili e importanti denotano la volontà non di una Regione che chiede le risorse in modo passivo ma di una Regione che propone soluzioni. E questo – ha concluso Fitto – credo che rappresenti la cifra nuova con la quale ci confrontiamo