La Russia starebbe discutendo l’ipotesi di impiegare le armi nucleari contro l’Ucraina. Questa l’agghiacciante ipotesi del New York Times, che ha anche svelato la possibilità che gli alti dirigenti militari del Cremlino si siano riuniti più volte negli ultimi tempi per parlare dell’utilizzo di armi nucleari tattiche, destando la preoccupazione di tutto il mondo.

Secondo le fonti del quotidiano statunitense, Putin non avrebbe preso parte alle riunioni. Non va dimenticato che il presidente russo è il solo ad avere l’autorità sull’uso di un ordigno tattico: potrebbe anche decidere di impiegarlo contro il parere dei propri generali. Il New York Times ha però gettato acqua sul fuoco, aggiungendo che, secondo i funzionari americani, non esiste nessuna prova che dimostri un imminente attacco russo con armi di distruzione di massa.

Armi nucleari, la scorta a disposizione della Russia

Si torna a parlare di nucleare, dunque, dopo che il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev aveva minacciato l’impiego di armi. Secondo il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America, la Russia avrebbe una scorta di circa 2000 armi nucleari tattiche, progettate appositamente per l’impiego sui campi di battaglia: mai utilizzate finora in combattimento, si possono presentare anche sotto forma di missili o proiettili d’artiglieria.

Il direttore della CIA William J. Burns aveva affermato che la “potenziale disperazione” di Putin per ottenere un risultato positivo in Ucraina e le frustrazioni dovute alle battute d’arresto nel conflitto “potrebbero portare la Russia a usare un’arma nucleare”.

Che cos’è la “bomba sporca”?

Le informazioni riportate dal New York Times erano state diffuse internamente da qualche settimana, a seguito della divulgazione da parte di Mosca della notizia, infondata, secondo cui l’Ucraina stesse pianificando l’uso di una cosiddetta “bomba sporca“, un esplosivo convenzionale contenente materiale radioattivo. Politici e ufficiali russi avevano millantato che l’Ucraina potesse voler usare questo ordigno nella controffensiva sui territori occupati.

Si tratta comunque di un’arma molto meno pericolosa di quelle di distruzione di massa, in grado di produrre esplosioni milioni di volte più potenti e di radere al suolo intere città, rilasciando radiazioni su aree di centinaia di chilometri quadrati.

Sulla questione guerra nucleare è intervenuta la Russia in prima persona, nelle parole del ministero degli Esteri. In una nota, Mosca ha garantito di essere pienamente impegnata nell’impedire una guerra atomica e che ritiene prioritario evitare uno scontro tra le potenze nucleari mondiali.

Riaffermiamo pienamente il nostro impegno nella Dichiarazione congiunta delle cinque grandi potenze nucleari sulla prevenzione della guerra nucleare e sull’evitare una corsa agli armamenti dal 3 gennaio 2022.

A gennaio scorso la Russia, gli Stati Uniti, la Cina, la Gran Bretagna e la Francia, ribattezzate le ‘cinque potenze atomiche ufficiali’, avevano inviato un messaggio congiunto al Consiglio di sicurezza dell’Onu, ribadendo il loro impegno nell’evitare una guerra nucleare. Il ministero degli esteri russo è tornato sulla questione invitando le cinque potenze a “dimostrare la loro disponibilità ad abbandonare i tentativi di violare i reciproci interessi vitali incoraggiando provocazioni con armi di distruzione di massa”.

Invitiamo i ‘cinque nucleari’ a dimostrare concretamente la loro volontà di lavorare su questo compito prioritario e ad abbandonare i pericolosi tentativi di violare i reciproci interessi vitali, spostandosi sull’orlo del conflitto armato diretto e incoraggiando provocazioni con armi di distruzione di massa, che possono portare a conseguenze catastrofiche.