Aggressione a Genova a colpi di frecce. Furioso per gli schiamazzi sotto la sua finestra, un sessantenne ha scagliato una freccia che ha trafitto e ucciso un uomo di 41. Questa la prima ricostruzione dei carabinieri che indagano sull’episodio accaduto la scorsa notte a Genova. La vittima, di origini peruviane, è deceduta dopo alcune ore nel reparto Rianimazione del Pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova.

A colpirlo al torace è stato un operaio 60enne, originario di Varese, probabilmente infastidito dal chiasso che la vittima e un’altra persona stavano facendo in strada durante un litigio tra loro. Il 60enne, dopo aver discusso animatamente dalla finestra con i due, ha preso un arco – confezionato con le proprie mani – e ha scoccato la freccia contro il 41enne. L’uomo ha riportato gravissime ferite al fegato ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale, dove i medici hanno tentato, a partire dalle 3 di notte, un lungo e delicato intervento chirurgico per salvargli la vita. Le sue condizioni però si sono rapidamente aggravate, fino alla morte avvenuta alle 13:05. Il sessantenne, a Genova per eseguire alcuni lavori, è stato arrestato inizialmente con l’accusa di tentato omicidio che, a questo punto, verrà modificata in omicidio. Nel corso della perquisizione in casa sua, i militari hanno sequestrato tre archi e una trentina di frecce, tutto fabbricato artigianalmente dall’arrestato

Genova, aggressione a colpi di frecce: il responsabile fabbricava balestre per hobby

Già da tempo gli abitanti del quartiere avevano segnalato il bar della zona per i frequenti rumori. A detta dei residenti, il posto sarebbe stato frequentato da spacciatori, gente ubriaca e persone moleste a tutte le ore del giorno e della notte. Interrogato dai carabinieri, l’arrestato ha spiegato di non risiedere stabilmente nella zona di vico Mele: abiterebbe lì solo da qualche settimana, dopo essere stato assunto come artigiano. Il 63enne avrebbe costruito la balestra personalmente come hobby: le forze dell’ordine hanno trovato in casa sua anche altri archi, con una sessantina di frecce. Sia le armi che i dardi sono stati sequestrati.

Colpito da freccia a Genova, Toti: “Niente può giustificare gesto”

Profondo dispiacere per l’assurda morte di Javier Alfredo Romero Miranda, ucciso da una freccia scagliata da un folle (mi pare evidente), I nostri sanitari hanno fatto tutto il possibile per salvare questa giovane vita, ma non c’è stato nulla da fare. Spero che i magistrati applichino il massimo rigore per chi ha compiuto questo gesto sconsiderato e che nessuno lo giustifichi, anche indirettamente. Non esiste movida, rumore o qualsiasi altra situazione che possa giustificare una simile reazione.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commentando quanto accaduto la scorsa notte in un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook.

“Trovo altrettanto sconsiderato collegare, in qualsiasi modo, un gesto omicida con il divertimento dei giovani, pure con tutte le sue problematiche”.

L’omicidio ha sconvolto l’opinione pubblica nazionale ma soprattutto locale, alzando punti interrogativi su metodi per provare ad arginare questo tipo di fenomeni che, seppure isolati, rimangono sempre molto gravi.

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