Nuovo caso di molestie sessuali in una scuola di Roma: accade al liceo classico Pio Albertelli tra professore (un 35enne) e una studentessa minorenne di 16 anni, sua alunna.
A scoprire le avances i genitori della ragazza, che hanno smascherato la chat con cui l’insegnante importunava la loro figlia tramite messaggi spinti per attaccare bottone e chiacchierare. Si capisce in maniera inequivocabile come il docente avesse una forte infatuazione per la 16enne.
Molestie in una scuola di Roma, il professore nega tutto
L’episodio avrebbe origine a giugno, dunque a conclusione dello scorso anno scolastico. Ricostruendo la situazione della vittima, la materia del professore era ancora in bilico attorno alla sufficienza e rimaneva un’interrogazione conclusiva per evitare l’esame di riparazione a settembre.
Forte di questo “vantaggio”, l’insegnante ha iniziato a instaurare un rapporto più intimo con l’alunna che è poi proseguito anche dopo l’ultima campanella. La invitava a bere una birra insieme, le chiedeva se avesse rimorchiato alle feste in discoteca. Il timore di perderla a causa del suo trasferimento in un altro istituto della capitale era ormai diventato difficile da gestire. Dai messaggi su Facebook si è passati allo scambio dei numeri di cellulare, poi dal “lei” si è passati al “tu” nonostante la 16enne si mostrasse imbarazzata di fronte a un simile livello di confidenza. Per mascherare in maniera superficiale il suo interesse, estendeva spesso l’invito alle sue amiche.
Insomma, ogni occasione potenziale era adatta al creare un contesto in cui i due si sarebbero ritrovati a stretto contatto. Il quotidiano Repubblica, che ha condotto l’inchiesta, non ha ottenuto grandi risposte dal diretto interessato, che si è trincerato dietro al salvifico “no comment”. Intanto, il preside dell’Albertelli prende atto della situazione e promette di riflettere sull’ipotesi di adottare un codice interno di comportamento poiché è vero che “la responsabilità sarebbe personale, ma macchierebbe il lavoro di tanti bravi colleghi e l’immagine del liceo”.
Si tratta del secondo caso simile avvenuto in pochi giorni a Roma. Questa volta al liceo Plinio Seniore, dove un professore è finito nell’occhio del ciclone per una frase offensiva rivolta a una studentessa durante una lezione. In breve, la ragazza si stava togliendo la felpa ma è stata raggiunta dall’ordine dell’insegnante, il quale le ha imposto di rivestirsi oppure di denudarsi completamente. Le successive indagini sull’accaduto hanno dimostrato che l’uomo non era nuovo a questi epiteti poco consoni al contesto scolastico.