Stufa pirolitica o pellet? Cosa conviene fare per questo inverno? Sono tanti i limiti posti quotidianamente per far fronte alle esigenze di risparmio per questo inverno.
Tutti desideriamo poter valutare bene ogni evenienza per combattere i primi freddi senza spendere troppo. Con la stufa pirolitica ci sono più vantaggi che problematiche a quanto sembra: vediamo di analizzare bene la situazione.
Stufa pirolitica: perché porsi il problema?
L’ascesa dei prezzi del gas ha fatto in modo si cercassero fonti alternative di riscaldamento e questo si sa. Al primo posto, come spiaggia sicura, in molti abbiamo sempre visto la via del pellet.
Ma siamo sicuri sia una strada ottima e conveniente anche per questo “caro” 2023? Purtroppo dobbiamo dare risposta negativa.
La verità è che i rincari hanno travolto anche questo settore e non c’è nemmeno più tanta convenienza se confrontiamo il pellet allo stesso gas.
Per quanto il ritardo del freddo si stia facendo sentire a livello ambientale e questo possa darci il tempo di pensare un po’ di più, prima o poi bisognerà premunirsi per non restare senza mezzi utili ed economici in pieno inverno.
Pare che ad oggi stiano riprendendo piede strumenti che le evoluzioni tecnologiche nell’ambito del riscaldamento avevano man mano lasciato da parte.
Non parliamo di certo della stufa elettrica, considerando quanto faccia schizzare alle stelle i numeri sulla bolletta. Ma cosa sappiamo della convenienza della stufa pirolitica?
Le sue quotazioni sono scese improvvisamente nell’ultimo periodo. Questo l’ha fatta entrare inevitabilmente in competizione con la stufa a pellet.
Uno strumento che in un periodo difficile come questo, quindi, non possiamo permetterci di sottovalutare.
Ma cosa fa una stufa pirolitica? Lo dice il nome stesso.
Il suo impianto si basa sul processo di pirolisi: una reazione termochimica che fa nascere il calore una volta innescata.
Per il suo funzionamento è richiesta la collaborazione delle biomasse, riscaldate a temperature che toccano 400 gradi senza ossigeno.
Queste combinazioni consentono una giusta dose di calore. Così possiamo riscaldarci esattamente come e quanto succede con i termosifoni mandati avanti dalla caldaia. Allo stesso tempo c’è uno scarto minore in fatto di materiali.
La stufa pirolitica quindi promette buone prestazioni e con un risparmio maggiore rispetto al pellet di quest’anno.
Vantaggi e punti da considerare
Di sicuro prima di scegliere se impiantare l’una o l’altra stufa bisogna fare delle considerazioni e la decisione definitiva non può essere la stessa per tutte le case, o rispondere alle esigenze di chiunque vi abiti.
Tuttavia bisogna tenere sempre a mente quali siano gli elementi utili da considerare: i punti fissi.
- il primo è il posizionamento e la predisposizione della stanza all’uso della tecnologia.
La stufa pirolitica promette buoni risultati in fatto di calore. La biomassa bruciata in assenza di ossigeno permette quasi di arrivare allo stesso livello del riscaldamento classico, agendo in un contenitore sostenuto da un tubo di acciaio. La copertura isola il combustibile, non permettendo dunque all’ossigeno di insinuarsi.
Questo favorisce la reazione del composto affinché la stufa funzioni nel modo corretto. Per garantire l’aerazione nell’impianto, inoltre, alla base della stufa verrà installato un foro apposito.
A questo punto i vantaggi sono:
- Impatto ambientale ridotto quasi a zero,
- modo semplice di utilizzare la stufa
- lavoro di manutenzione molto distillato nel tempo
- installazione semplice e possibile per chi è più incline o abituato a compiere da solo certi interventi in casa. (Dunque non è detto che serva necessariamente l’aiuto di un tecnico specializzato in materia).
Ciò che compenserebbe le spese di installazione è l’efficienza energetica.
Non si trascura nemmeno il fatto che le stufe pirolitiche per il momento sono in vendita più per l’esterno e quindi hanno una disponibilità limitata.
I prezzi per questo tipo di impianto non sono poi così alti o folli e vengono incontro alle esigenze di tutti, in base alle disponibilità di budget personale.
I margini sono ampi:
dai 100 euro per le stufe più piccole fino ai 2mila euro per i dispositivi più grandi in assoluto.
Gli esperti dichiarano ci siano una serie di convenienze sia per l’ambiente, sia per la convenienza economica, rispetto al gas.