Roberto Saviano oggi a Lucca Comics and Games ha ha presentato la sua nuova linea di fumetti “Le storie della Paranza”, ma la conversazione con l’autore è stata anche la possibilità di toccare per la prima volta dopo le elezioni anche le tematiche politiche con il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ed il reddito di cittadinanza introdotto dal M5S che verrà cancellato secondo le intenzioni dell’esecutivo. Noi di TAG24 abbiamo partecipato all’incontro con lui.
Roberto Saviano Lucca Comics, l’autore contro il potere istituzionale
Roberto Saviano non nomina espressamente Giorgia Meloni nel paragone con la paranza, ma cita con una feroce critica il potere istituzionale: ”Le regole del mondo della paranza coincidono con quelle fuori ed è lì la denuncia. Ci invitano a guardare un mondo che crediamo lontano, io racconto la storia della paranza per raccontare la vostra. A scuola insegnano le regole e la solidarietà e poi appena esci vince il peggiore, basta vedere il curriculum di chi ha potere istituzionale e nelle aziende. La stessa cosa avviene nella Paranza, hanno le stesse regole con prassi differenti. Se guardate i fumetti c’è tutta la potenza della storia. L’innocenza può essere un contenitore dove trovare la violenza”.
Roberto Saviano Lucca Comics esalta il fumetto come mezzo di democrazia
La scelta del fumetto come nuovo mezzo espressivo dopo anni di lotte contro la criminalità che viene cosi spiegata da Roberto Saviano oggi a Lucca Comics and Games: ”La democrazia ti dà una libertà formale, ma se poi non hai gli strumenti e le risorse per esercitarla rimane solo in potenza. L’arte permette di realizzare questra potenza, il fumetto ancora di più. Rappresentare il male non è diffonderlo o propagandarlo. L’apertura dell’università a Scampia è il trionfo vero del racconto di quei luoghi”.
Roberto Saviano sul reddito di cittadinanza
Roberto Saviano quando gli chiedono del reddito di cittadinanza tanto criticato dà una risposta quasi sorprendente, che enfatizza l’emergenza sociale del lavoro: ”Quando finisci nel meccanismo del pregiudicato sei marchiato dalla società. Vai a lavoro con un marchio e una disparità economica rispetto magari a quando faceva lo spacciatore. Io faccio il meccanico, barbiere, operaio e avrò una certa vita sociale. Nelle aree più disagiate il reddito di cittadinanza ha allontanato dal crimine comune, non all’associazione. Ad esempio ora rubare un motorino ci fai 300 euro, molti di questi prendono il reddito di cittadinanza quindi li ha fermati dal crimine. Da un lato ha intorpidito il mercato del lavoro, molti criminali lo hanno preso quindi ci sono stati errori, ma è anche vero che ha impedito di compiere reati perché non conviene più”.
I ragazzi vivono in Campania nella delinquenza nell’illusione di una evasione da loro status sociale secondo Roberto Saviano: ”La testa di chi comanda ha in testa questo aspetto, il ragazzo deve guadagnare 5 mila dai furti e poi rivenderli facendoci 100 mila con la coca. Questo è un continuo supernalotto, ma è un’illusione perché non riesci a finire il giro. Ti vendono i consumatori e chi ti paga in alcuni casi. Purtroppo chi vince l’1% da illusione a tutti gli altri”.
Il carcere come università del crimine
Il carcere viene visto dall’autore di Gomorra come l’Università del crimine, il luogo dove i clan internamente trovano terreno fertile per deviare il percorso dei più giovani: ”A Napoli le celle vengono fatte spesso per quartieri o per palazzi. Un ragazzo di 21 anni chiede di stare con i suoi amici. Una cella affollata senza dignità pur di stare con il suo compagno. Se pensiamo che con il carcere interrompiamo la vita criminale commettiamo un errore totale, il carcere diventa l’università criminale. Spesso entri per un borseggio quindi per sopravvivenza ti avvicini ai clan e diventi un criminale peggiore”.
Roberto Saviano a Lucca Comics racconta il rapporto con i disegnatori
Roberto Saviano parla anche del suo rapporto con i disegnatori dei suoi fumetti: “La differenza tra sceneggiatori e disegnatori ə che ai disegnatori non gli devi rompere il cazzo. Non puoi vincolare il disegnatore alla commissione, tu da lui vuoi la creazione quindi noi eravamo un’officina di idee e strategie. Ad un certo punto al Comuc Con di Napoli abbiamo parlato di supereroi e di Lucca. Loro riescono a fare operazione di narcotraffico con le maschere del festival. Noi abbiamo dato l’idea ma il disegnatore deve avere la libertà di esprimersi. In quel momento è la persona più libera. Lui mi manda uno schizzo ed è stato preso come prima copertina”.
Saviano parla poi di come il turismo sia una parte importante: “La bellezza di Napoli Sotterranea ə stata un motore di crescita per il Rione Sanità. Il Prete gli faceva fare da guida turistica occupando il loro tempo. La Napoli di oggi è invasa da turisti che diventano un motivo di evasione dalla delinquenza. Quando abbiamo citato la questione dell’ ossario e dovevamo realizzare un ragazzino con teschi appoggiati sui letti di femori porta a dubitare della realtà. In realtà è tutto vero perché sono ossari. Il creatore di fumetti è contento e c’è una parte di me che dice di orientare il fumetto da una parte poi il disegno è in un altro. Per lo sceneggiatore è un problema avere a che fare con l’artista, quando è arrivato abbiamo capito come fossimo su una strada giusta. Nel camorrista di tornatore film capolavoro vengono mostrate delle facce che quelle sono, se il disegnatore avesse scelto altre facce ci avrebbe forse creato un problema ma erano le sue. Noi cercavamo un’innocenza feroce”.
La vita in scorta e i processi
Sullo stress che prova vivendo da anni sotto scorta Roberto Saviano sottolinea: ”Sono stanco, esausto, non ne posso più, ti intimidiscono, sei nel mirino, maciullato, minacciato costantemente, oggetto di gossip che diventa squadrismo”, mentre sui tanti processi per diffamazione ricevuti: “Sono stato portato a processo dal primo ministro Meloni, dai ministri Salvini e Sangiuliano, ma io mi prendo la responsabilità e rivendico il diritto di fare critiche feroci al potere”.