Seconda comunicazione in pochi giorni per Christine Lagarde, presidente della Bce, che conferma la necessità di interventi futuri sui tassi d’interesse. La ragione è semplice, vale a dire la crescente inflazione che non accenna a diminuire, Italia compresa.

A pesare sono i prezzi dell’energia e dei generi alimentari, con ripercussioni generali su tutti i settori economici. L’obiettivo a medio termine è ridurre l’inflazione fino al 2% entro il 2024, aspetto che sembra lontanissimo dalla stretta attualità.

Lagarde (Bce): “Il nostro mandato ci impone di contenere l’inflazione”

Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (Bce), confessa le future strategie in materia di politica economica al quotidiano lettone Delfi. Tra esse la certezza di un nuovo aumento dei tassi d’interesse, poiché “la probabilità di una recessione è aumentata e l’incertezza rimane alta“.

Poi ha ricordato quale sia il compito per cui è chiamata a guidare l’organo principale europeo su moneta e finanza: il mandato consiste “nella stabilità dei prezzi e dobbiamo realizzarla utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, scegliendo quelli che saranno più appropriati ed efficienti”.

Anche perché senza interventi correttivi, tassi di inflazione costantemente sopra la doppia cifra riducono fortemente il potere d’acquisto e allargano la soglia di povertà. Al contrario, cercare di mantenere prezzi stabili nel tempo consolida l’economia allargando la platea dei beneficiari. Come ribadito da Lagarde, “la metà è chiara ma non siamo ancora arrivati al traguardo“, tuttavia non è dato sapere quando e di quanto saranno gli aumenti programmati. Sarà dunque un work in progress “riunione per riunione”

Nell’Eurozona l’inflazione è salita al 10,7% nel mese di ottobre e le previsioni non ammiccano a una discesa nel breve periodo, obbligando dunque la Bce a programmare nuovi interventi. Il rischio è che imprese e famiglie perdano progressivamente fiducia nelle istituzioni, agendo in autonomia riducendo i propri acquisti e rallentando l’economia.