Il Brasile è spaccato, lo sostengono i risultati conclusivi delle elezioni e lo testimoniano le proteste dilaganti dei sostenitori di Bolsonaro (il quale continua a non commentare pubblicamente la sconfitta). I camionisti, fetta importante della fanbase dell’ex presidente, hanno infatti bloccato le strade in moltissimi Stati, bloccando di conseguenza gli accessi agli aeroporti e interrompendo anche le proprie attività economiche.

Tutto questo in attesa di capire se Bolsonaro “imiterà” la reazione avuta da Donald Trump alle presidenziali 2020, denunciando brogli e rifiutando la vittoria di Lula.

Elezioni Brasile, i camionisti temono di perdere i propri benefit

Il 49,1% del Brasile, che ha votato Bolsonaro alle elezioni, sta reagendo in maniera diversa alla sconfitta del candidato conservatore. I camionisti hanno letteralmente bloccato strade e autostrade, poiché per la loro categoria potrebbe essere stata scritta la parola “fine” a una serie di benefit promessi in campagna elettorale dal loro leader. In primis, i pesanti sconti sulla benzina e sui carburanti in generale.

Non è la prima volta che i camionisti “scendono in strada” per manifestare il loro dissenso politico, e non è altrettanto escluso che l’episodio in corso attualmente possa ripetersi in futuro visto il passaggio di testimone a Lula. La situazione è però tesa al punto che la Corte suprema federale brasiliana (Stf)) ha approvato la risoluzione affinché la polizia federale autostradale (Prf) e la polizia militare statale sgomberino tutti i tratti stradali bloccati.

Ma il timore è che l’escalation possa degenerare con un vero e proprio assalto alle Istituzioni locali. Ecco perché si attende con trepidazione il discorso di Bolsonaro: le sue parole potrebbero infatti gettare benzina sul fuoco, e rendere le proteste ancora più animate, oppure soffiarvi sopra e invitare l’elettorato a voltare definitivamente pagina. Segnalati intanto diversi episodi di violenza tra sostenitori delle due fazioni: l’episodio più grave a Belo Horizonte, dove gli scontri armati sono costati la vita a un giovane sostenitore di Lula.