Sensori che trasmettano in tempo reale all’allevatore lo stato di salute degli animali e le criticità dell’ambiente in cui vivono, ma anche monitoraggio e controllo delle emissioni di gas serra, con il bilanciamento del carbonio e l’impegno ad attuare pratiche per la sua riduzione. Sono solo due dei progetti, TechCare e Life Green Sheep, che vedono le aziende del Consorzio di Tutela dell’Agnello di Sardegna Igp (Contas) in prima linea per lo sviluppo sostenibile degli allevamenti ovini attraverso l’uso della tecnologia e nel segno delle politiche europee.

Tecnologia negli allevamenti ovini in Sardegna: le proposte

L’attenzione per la qualità delle carni – spiegano dal Consorzio di Tutela dell’Agnello di Sardegna Igp – passa anche dai progetti innovativi che i pastori stanno sperimentando per il tramite dell’ente, impegnato non solo a diffondere buone pratiche di allevamento e benessere animale ma anche a farsi da tramite tra gli enti di ricerca, università e la stessa Unione Europea, nell’accesso dei consorziati a pratiche che perseguono obiettivi di sostenibilità”. Lo scopo è garantire lo sviluppo sostenibile degli allevamenti ovini in Sardegna, in modo che i consumatori finali possano acquistare prodotti di altissima qualità, sostenendo al tempo stesso un comparto attento alle politiche di sicurezza e tutela ambientale e di benessere animale.

Per questo sono nati dei progetti come TechCare e Life Green Sheep, che sfruttano le nuove tecnologie. Il primo, un progetto internazionale finanziato dall’Ue, è un piano della durata di quattro anni che riguarda lo sviluppo in zootecnica ed ha come obiettivo la diffusione dell’innovazione tecnologica negli allevamenti di piccoli ruminanti per aiutare gli allevatori a minimizzare l’utilizzo di risorse, ridurre l’utilizzo di farmaci, aumentare la produttività e mantenere soprattutto un benessere animale costante, per esempio attraverso la dotazione di sensori che trasmettano in tempo reale dati sullo stato di salute degli animali e dell’ambiente in cui essi vivono, oltre che eventuali criticità, come malnutrizione, eventuali patologie o fattori ambientali sfarevoli.

Il secondo progetto, invece, mira a quantificare e, se possibile, ridurre, le emissioni di gas serra negli allevamenti ovini. A presentarlo nel corso dell’assemblea annuale dei soci Contas che si è tenuta a Borore il 28 ottobre scorso è stato Alberto Stanislo Atzori, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, che ha spiegato che il piano si servirà della “costruzione di una rete di aziende agricole innovative per valutare la fattibilità dei piani per il bilanciamento del carbonio e verificarne l’impatto sulle prestazioni tecnico-economiche e ambientali, e allo stesso modo, valutare l’efficacia degli strumenti utilizzati”. In programma fino al 2025, esso porterà le aziende ad attuare un ‘Carbon Plan’ per certificare la propria azienda ‘Life Green Sheep'”.

“Non potevamo non essere parte attiva di due progetti così importanti che portano le aziende sarde aderenti al Contas a raggiungere parametri d’avanguardia, comunicando al consumatore la sicurezza e la grande qualità delle carni – ha dichiarato Battista Cualbu, presidente del Contas -. Rappresentiamo e raggruppiamo infatti la maggior parte degli allevamenti ovini della Sardegna, con 5100 aziende, distribuite in maniera omogenea in tutto il territorio regionale ed abbiamo prodotto nel 2021 l’85% degli agnelli da latte italiani Igp destinati alla macellazione. Collaboriamo poi con i diversi Enti che si occupano in Sardegna di ricerca e innovazione come Agris e l’Università di Sassari che sono tra i partner di questo progetto”. Mentre Alessandro Mazzette, direttore dell’ente, ha aggiunto: “I progetti di ricerca e di sviluppo di nuove tecnologie sono sempre occasione di crescita per le nostre aziende […]. Perseguiamo con i nostri soci il miglioramento della filiera dell’agnello di Sardegna Igp, assieme all’obiettivo di una sempre maggiore sostenibilità e certificazione delle carni, in un quadro mondiale delicato che ci deve però vedere protagonisti del nostro futuro”.