Che i rapporti tra i due fossero molto buoni lo si sapeva già, ma ieri Giorgia Meloni ha ricevuto un vero e proprio “regalo” dal suo predecessore Mario Draghi. A sorpresa il Pil cresce anche nel terzo trimestre del 2022, facendo registrare un +0,5: crescita che per l’intero anno è pari al 3,9%, con la recessione che è rinviata. Secondo le stime dell’Istat a consentire questo risultato positivo anche nel terzo trimestre è stato soprattutto il turismo, ma intanto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, frena: “È un dato provvisorio che ci spinge alla prudenza”. Di certo però è positiva la crescita dello 0,5% rispetto alla previsione che stimava un -0,2% per il periodo. L’Istat ha spiegato che il dato fornito oggi tiene conto del fatto che il terzo trimestre del 2022 “ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2021″. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi hanno registrato un aumento.
“La fase espansiva del Pil – si legge nel rapporto dell’Istat – prosegue pertanto per il settimo trimestre consecutivo, ma in decelerazione rispetto al secondo trimestre dell’anno. Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e dell’industria e un aumento marcato dei servizi. Dal lato della domanda, si rileva un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta, a seguito di una crescita delle importazioni maggiore rispetto alle esportazioni”.
Intanto, ha fatto il suo esordio in veste di ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Un debutto in grande stile che nel suo intervento, prendendo dopo la parola dopo Profumo, Patuelli e Visco cita Einaudi secondo cui “l’atto di consumo non era sano senza l’atto spirituale di ponderarlo con la prudenza del futuro”. Parole che sembrano una rassicurazione, mentre spiega che “il nuovo Governo è orientato a confermare il proprio impegno – nei prossimi anni – a ridurre il deficit della pubblica amministrazione e il rapporto debito/Pil; ma è anche profondamente convinto dell’urgenza di proteggere le famiglie, soprattutto le più deboli, dal rialzo delle bollette e del carrello della spesa, di difendere la competitività delle nostre aziende, anche a fronte delle ingenti misure di supporto annunciate da altri Paesi europei quali Germania e Francia e non solo ad esempio il Giappone”.