Vladimir Putin ha dichiarato finita la “mobilitazione parziale” che dovrebbe aumentare la presenza dell’esercito di Mosca in Ucraina. A riportarlo l’agenzia Ria Novosti, che ha anche scritto come la Russia non abbia ancora deciso se uscire o meno dall’accordo dell’esportazione del grano siglato il 22 luglio.
Questa la nota del Cremlino sulla fine della mobilitazione parziale.
Sono sospese la preparazione e la consegna delle citazioni in giudizio. In futuro, il lavoro dei commissariati militari per il reclutamento delle forze armate della Federazione Russa sarà organizzato solo accettando volontari e candidati al servizio militare in base al contratto. Le stazioni e le sedi di allerta, i punti di raccolta per i cittadini dei commissariati militari, nonché gli edifici e le strutture utilizzati per misure di mobilitazione parziale, tornano al loro scopo precedente. Inoltre, secondo le istruzioni, a partire dal 31 ottobre di quest’anno è ordinato il rientro di tutto il personale dei commissariati militari coinvolti nella mobilitazione parziale, in modo che possano tornare a ‘svolgere i loro compiti come di consueto’.
Putin sull’accordo sul grano
Accordo sul grano sospeso, ma non ancora terminato.
La Russia ha fatto un accordo sui cereali per aiutare i Paesi più poveri, ma il 35 per cento di quei cereali va ai Paesi dell’Unione europea e solo un 3-5 per cento a chi ne ha davvero bisogno.
Poi Putin ha parlato delle esplosioni nel gasdotto Nord Stream, dicendo che è stato concesso a Gazprom di esaminare i luoghi dell’incidente.
Sul gas il presidente russo si è dilungato dicendo.
Sono sicuro che verranno firmati contratti sul gas, ci sono molti in Europa che lo vorranno. Ci sono sempre acquirenti di gas. Questo prodotto è molto richiesto nel mondo. E’ l’idrogeno più ecologico e una fonte di energia primaria ideale per il periodo di transizione verso l’energia verde. So che ci sono molti consumatori. E ci sono anche molti che vogliono comprare gas russo.