Giuseppe Conte si conferma intenzionato a riempire quello spazio politico che si trova a sinistra e, soprattutto, ciecamente all’attacco della neo Premier Giorgia Meloni. Tra un Partito Democratico alle prese con le beghe interne, ed un Terzo Polo che si oppone ma con riserva, il Movimento 5 Stelle si sta caricando gran parte del carico di lavoro. Stamattina, Conte, aveva già pungolato il Presidente del Consiglio in vista del primo Consiglio dei Ministri del nuovo esecutivo:
Signora Presidente del Consiglio,
oggi sarà il primo Consiglio dei Ministri realmente operativo e saranno pertanto importanti i segnali dati alla intera comunità nazionale su cosa intenda realmente fare il Governo. Ho chiarito che la nostra sarà un’opposizione dura e intransigente, precisando però che sarà sempre rivolta a perseguire il benessere dei cittadini e a garantire l’interesse del Paese.
E in quest’ultima prospettiva riassumo alcune osservazioni che, sono certo, non La coglieranno impreparata.
La decisione di intervenire sull’ergastolo ostativo, vista l’imminente scadenza che la Corte Costituzionale ha fissato per l’8 novembre, è un ripensamento positivo maturato dal suo partito (che si astenne, sul punto, nella passata legislatura). Le segnaliamo però che per limitare al massimo il rischio che i mafiosi e i condannati per gravissimi reati possano uscire dal carcere bisognerà prevedere, come da proposta del M5S, che il detenuto spieghi le ragioni della mancata collaborazione in modo specifico e che non possano essere concessi benefici se le stesse motivazioni non siano ritenute oggettive o concretamente giustificative della mancata collaborazione.
Dopo la ribalta mediatica assunta dal rave party di Modena, leggiamo da indiscrezioni giornalistiche che il ministro Piantedosi dovrebbe presentare oggi in CdM un decreto per tracciare la nuova linea di “fermezza e rigore” in materia di sicurezza e ordine pubblico. Ben vengano azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità, ma allo stesso modo ci aspettiamo dal titolare del Viminale e dal Governo una parola chiara sulla sfilata delle duemila camicie nere di Predappio, dove inni fascisti e braccia tese hanno evidenziato – qualora ve ne fosse bisogno – la labile linea di confine che divide la “nostalgia” dall’”apologia”.
Sarebbe poi opportuna una posizione chiara sugli interventi delle forze dell’ordine nei confronti degli studenti malmenati all’Università La Sapienza, nonostante questi fossero indifesi e non avessero adottato comportamenti palesemente violenti. Consentire a tutti una piena libertà di espressione è il fondamento della democrazia, ne siamo convinti. I modi con cui garantire questa libertà non sono però indifferenti ma anzi qualificano la concreta cifra democratica di una società.
Sulla gestione Covid, Le chiedo di presentare al Paese un piano organico, sostenibile ed efficace per affrontare la probabile recrudescenza nei prossimi mesi. Sono il primo a dire che serve un aggiornamento delle misure e che l’attuale risposta non può ricalcare le misure restrittive adottate nel periodo più duro della pandemia. È però importante che le decisioni non siano assunte sull’onda di pregiudizi demagogici, ma continuino ad essere ancorate ad evidenze e criteri scientifici, secondo i principi di adeguatezza e proporzionalità, rendendo accessibili e trasparenti i dati affinché le decisioni siano sempre oggetto di verifica e confronto da parte di esperti e dell’opinione pubblica.
La nostra, come vede, è una proposta di lavoro costruttiva. Nell’esclusivo interesse del Paese. Anche per questo, alla vigilia del suo primo, vero Consiglio dei Ministri, Le auguriamo buon lavoro.
Conte contro Meloni: le parole
Archiviato il Consiglio dei Ministri, gli affondi di Giuseppe Conte non si sono certo fatti desiderare. Il Presidente del Movimento 5 Stelle in seno ad una giornata che ha visto, tra le altre cose, dei neo fascisti sfilare sulle strade di Predappio (in provincia di Forlì) se l’è presa con il Presidente del Consiglio Meloni per il nero auspicio con cui ha avuto inizio il suo mandato. Le parole con Conte:
Notizie dal primo, vero Cdm del governo Meloni. Su ergastolo ostativo FdI finalmente ci ripensa dopo l’astensione nella precedente legislatura e inizia ad accorgersi del regalo che rischiavano di fare ai boss mafiosi. Per i rave e i ‘raduni’ tolleranza zero. Aspettiamo di leggere la norma. Mentre è certo che per le camicie nere di Predappio e gli evasori questo governo preferisce chiudere tutti e due gli occhi. Sul Covid, infine, la destra cala la maschera tra decisioni avventate e retromarce dell’ultimo minuto. Aprono ai medici no vax ma si rendono conto che far saltare l’obbligo di mascherine in ospedale sarebbe stata una decisione imprudente. Aspettiamo fiduciosi che arrivino novità su caro bollette ed emergenza economica