Il governo guidato da Giorgia Meloni si è riunito oggi per il primo Consiglio dei ministri operativo. Tanti gli argomenti affrontati, con particolare attenzione ai provvedimenti riguardanti la giustizia. Tra le più calde e attuali c’è la tematica dei rave party: approvati carcere e multe salate per chi organizza raduni illeciti.

A partire dall’1 novembre stop all’obbligo di vaccinazione per i medici, prorogato invece l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa. Via libera al divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia. Approvata anche la nomina di sottosegretari e viceministri: giuramento previsto per il 4 novembre.

Governo Meloni, la presidente su viceministri, deleghe Ministeri e Giustizia

Per la conferenza stampa, la Presidente del Consiglio è stata affiancata dai ministri Nordio, Piantedosi e Schillaci. Ecco le sue parole.:

Stamattina abbiamo proceduto ad approvare un primo decreto che secondo me è molto importante. Personalmente, per me, è a tratti simbolico. Nel prossimo Consiglio dei ministri ci saranno anche le definizioni dei viceministri e ci sarà contestualmente anche la definizione delle deleghe dei Ministeri che sono in preparazione e che verranno approvate nel prossimo Consiglio dei ministri di questa settimana. Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo stati.

La Premier ha quindi aggiunto:

Sono molto contenta delle misure approvate oggi sulla giustizia. Abbiamo deciso di intervenire su una materia che ci sta particolarmente a cuore, ovvero il carcere ostativo. Da diversi anni è previsto che i benefici possano essere concessi nel caso di detenuti per reati di mafia solo nel caso in cui collaborino. Questa norma è figlia dell’insegnamento di Falcone e Borsellino. Una norma a lungo osteggiata dalla criminalità organizzata, finita nei papelli della mafia. È oggetto di un dibattito all’indomani di diverse sentenze in cui si dice che la norma così come è oggi ha dei profili di incostituzionalità perché non rispetta il principio della rieducazione della pena. La Consulta, con una sua sentenza, rimandava al Parlamento. Il Parlamento ci ha lavorato, la Camera ha approvato una norma all’unanimità ma per effetto della fine della legislatura non è stata approvata anche al Senato. La prossima riunione della Consulta è prevista per l’8 novembre e in assenza di una iniziativa ci ritroveremo inevitabilmente con un pronunciamento definitivo e allora abbiamo scelto di inserire in un decreto la norma esattamente come approvata dalla Camera, per rispetto anche al lavoro del Parlamento e per dare tempo al nuovo parlamento per convertirla o ragionare sui miglioramenti.

Governo Meloni, il Premier su sanità, Pnrr e rave

Successivamente, la Meloni ha fatto il punto della situazione rispetto a misure anti-Covid:

Gli operatori della sanità erano gli unici per i quali era prevista l’obbligatorietà vaccinale, abbiamo deciso di anticipare la fine dell’obbligo a domani perché ci consente di prendere 4mila persone ferme e metterle al lavoro, in un momento di grave carenza di organico. Confermiamo invece l’utilizzo delle mascherine all’interno degli ospedali.

Poi, sul Pnrr, la Premier ha chiarito che i lavori stanno andando avanti:

Qualcuno ha detto che con questo rinvio al 30 dicembre rischiamo di far saltare una delle milestone del Pnrr. In effetti questa riforma della giustizia è uno degli obiettivi ai fini delle rate del Pnrr. Però lo dobbiamo centrare entro il 31 di dicembre. Ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo semplicemente preso due mesi, mantenendo i nostri impegni con l’Ue, offrendo ai nostri uffici giudiziari più tempo e per valutare se vi siano alcune questioni da perfezionare nella riforma del processo civile. Legge di bilancio? Presumibilmente ci vedremo per un altro Cdm venerdì 4, una seduta molto importante perché abbiamo in discussione l’approvazione della Nadef, fondamentale e propedeutica per la Legge di bilancio. Stiamo facendo una corsa contro il tempo per la Legge di bilancio, i tempi sono molto ristretti e da venerdì passiamo a parlare di economia, spero anche di energia con alcuni primi provvedimenti. E poi ci saranno le deleghe ai ministeri.

La leader di FdI ha quindi cercato di mettere ordine anche rispetto a quanto successo nelle ultime ore a Modena, con un Rave Party durato diverse ore:

Sui rave siamo intervenuti con una norma che prevede un nuovo reato, l’invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Inizialmente avevamo ragionato di intervenire su un’aggravante di reato che già esiste, il reato di invasione di terreni ed edifici, ma abbiamo poi scelto la seconda strada perché non volevamo che si inserisse nella fattispecie dei reati contro il patrimonio, ma volevamo che fosse un reato contro l’incolumità pubblica. Voglio ringraziare il ministro Piantedosi per essere intervenuto immediatamente. Quando ci fu il rave di Viterbo la cosa che mi colpì molto è che queste migliaia di persone erano arrivate in Italia e organizzato questo rave, con due morti e la devastazione di un’area protetta: arrivavano da tutta Europa e si erano organizzati con delle chat. Ho immaginato la scena di queste simpatiche persone che decisero di venire in Italia perché l’impressione che ha dato lo Stato è stato di lassismo sul tema del rispetto delle regole e della legalità. Qui quel rave si sarebbe potuto celebrare e in altre nazioni no. Quelle persone rimasero lì per 48-72 ore, andarono via da sole, di loro sponte, dopo giorni, come se lo Stato non esistesse. Il segnale che voglio dare è che l’Italia non è più la nazione in cui si va quando c’è da delinquere perché qua siamo meno attenti. Se poi accadrà ancora, vedremo come si può ancora migliorare. Abbiamo già dato il messaggio chiaro che Italia interviene e risponde e può essere un deterrente per chi crede di avere vita facile.