Cosa si festeggia il 1° Novembre? Il 1° novembre è il giorno dedicato a Tutti i Santi, per cui rappresenta un giorno di festa, sul calendario è segnato in rosso: da noi, in Italia le scuole e gli uffici sono chiusi e alle persone è riconosciuto il diritto di astenersi dal lavoro.

Quest’anno dopo alcuni anni molti impiegati godono del classico “ponte dei Morti” che sarà di 4 giorni: il 1° Novembre cadendo di Martedì, ha consentito ai lavoratori di lasciare venerdì 29 ottobre per rientrare Mercoledì 2 di Novembre.

Non è sicuramente un giorno come un altro ma anche a distanza di tanti anni dopo averlo vissuto ignari del proprio significato magari è giunto il momento che ci chiediamo che tipo di festa è il 1° novembre, cosa si festeggia e perché. In effetti ci sono molte cose da sapere su origini e significato di questa festività, che esiste in tutto il mondo anche se vissuto con tradizioni diverse.

Cosa si festeggia il 1° novembre?

Il 1° novembre è Tutti i Santi, o come recita il calendario Ognissanti. La festa è riconducibile alla chiesa cristiana che celebra per l’appunto tutti i santi, anche quelli non canonizzati (ossia quelli non dichiarati ufficialmente dalla chiesa cattolica). E’ riconosciuta sia come festa di origine religiosa, che come una festività civile e quindi non si lavora.

Cosa si festeggia il 1° novembre? La storia riconducibile ai romani e Carlo Magno

Ma perché il 1° novembre si festeggia Tutti i Santi, ripercorriamo un pò di strada a ritroso andando a scomodare la storia: nel IV secolo diverse Chiese commemoravano i martiri. È probabile che nella Chiesa occidentale la ricorrenza derivi dalla festa romana per l’anniversario della trasformazione del Pantheon da parte di da Bonifacio IV in chiesa dedicata alla Vergine e a tutti i martiri avvenuta il 13 maggio del 609 o 610. In origine infatti pare che la festa cadesse a maggio.

Si pensa che la celebrazione di Tutti i Santi a novembre arrivò ai tempi di Carlo Magno. Fu papa Gregorio III (731-741) a scegliere la data del 1° novembre per festeggiare l’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie dei “santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo”. Solo nell’835 il re franco Luigi il Pio decretò il 1° novembre festa di precetto.

Secondo alcuni studiosi, però, in Inghilterra e in Germania la festa in onore di tutti i santi veniva già celebrata il 1° novembre da diversi secoli. La data era stata scelta forse per creare una continuità cristiana con la Samhain, o Capodanno celtico, festa che cadeva tra il 31 ottobre e il 1 novembre e veniva dedicata ai defunti che secondo le leggende celtiche, quel giorno potevano ritornare nei luoghi che frequentavano abitualmente quando erano ancora in vita.

Cosa si festeggia il 1° Novembre? La tradizione dei fiori il giorno successivo. Il crisantemo come simbolo

In Italia noi abitualmente ci prepariamo almeno qualche giorno prima per poter portare il nostro saluto ai cari defunti. Ci rechiamo al cimitero non solo il 1°Novembre ma soprattutto il giorno successivo che è proprio quello dedicato ai Morti.

Ma il 2 novembre rappresenta anche la festa dei fiori. A seconda delle specie, i fiori si vedono attribuire dei significati precisi, ma in generale il fiore incarna la grazia della natura, il rinnovarsi del mondo vegetale, la rinascita.

Il crisantemo, in particolare, rappresenta la spiritualità e la morte nella sua dimensione iniziatica, inoltre, il crisantemo è il simbolo del 2 novembre, festa dei morti per la sua simbologia: longevità ed eternità.


In Occidente, in quanto fiori dei cimiteri, i crisantemi servono ad adornare le tombe dei defunti e nella ricorrenza del 2 novembre solennità dei morti rievocano la morte e il lutto. Nella solenne commemorazione di un defunto, essi rappresentano il segno felice, dell’immortalità dell’anima.