Sono almeno 140 le persone che hanno perso la vita in seguito al crollo di un ponte pedonale nello Stato del Gujarat, in India. Le persone ferite sarebbero invece più di 170, al momento, anche se le autorità locali sono ancora al lavoro per recuperare i dispersi. Un bilancio provvisorio, quindi, e che potrebbe salire, quello dell’incidente che ha colpito il Paese asiatico nel pomeriggio di ieri.
Crollo ponte India: almeno 140 morti e 170 feriti
È successo intorno alle 18.30 ora locale: una vasta folla si era assiepata sul ponte – il Julto Pool, sospeso sul fiume Machchhu per oltre 230 metri nella città di Morbi, nel Gujarat occidentale, in India -, quando questo, improvvisamente, è crollato, facendo precipitare decine di persone in acqua. A causare il crollo sarebbe stato il peso eccessivo da reggere per la struttura, sorretta da cavi in acciaio, ma molto antica (risale alla dominazione britannica), che ieri era stata presa d’assalto da centinaia di persone, si pensa addirittura 500, in occasione del Diwali, la festa indiana delle luci, che si festeggia in questi giorni per celebrare la vittoria del bene sul male.
I video diffusi sui social mostrano decine di persone che, negli attimi seguenti al crollo, cercano disperatamente di aggrapparsi ai rottami e ai cavi spezzati per non cadere in acqua. Ma per oltre 140 persone non c’è stato niente da fare e più di 170 sono i feriti, anche se il numero in entrambi i casi potrebbe salire, visto che i soccorritori, giunti immediatamente sul posto, sono ancora al lavoro per cercare di salvare i dispersi.
Il ponte, una delle maggiori attrazioni turistiche del luogo, era stato riaperto lo scorso mercoledì dopo un lungo periodo di ristrutturazione durato sei mesi, anche se secondo l’emittente Ndtv l’accesso era stato permesso nonostante non ci fosse ancora un certificato di sicurezza. Ora lo Stato del Gujarat ha presentato una denuncia contro l’agenzia che si è occupata dei lavori e il ministro dell’Interno Harsh Sanghavi ha annunciato di aver istituito un comitato investigativo di cinque membri per indagare sulle dinamiche dell’incidente; per le vittime e i feriti è già stato previsto, invece, un risarcimento.