Ci sono dei termini medici dietro ai quali si nascondono drammi personali davvero importanti. Quando parliamo di anoressia ci chiediamo sempre in che cosa consista e quali sono le fasi dell’anoressia, perché ci spaventa solo l’idea di vederne colpito un nostro congiunto. Quello di cui si parla molto poco, inoltre, è la questione dell’età: perché l’anoressia non colpisce solo i giovani, adolescenti o poco più. Ma è anche in grado di colpire le persone anziane: in quel caso, infatti, si parla di anoressia senile.
In che cosa consiste l’anoressia e quali sono le sue fasi
La parola anoressia deriva dal greco antico: la “a” all’inizio della parola è così detta un privativo, ovvero nega il significato del resto della parola seguente: quindi a-noressia, significa mancanza di appetito (oreksis=appetito) e quindi indica quel disturbo del comportamento alimentare che porta la persona che ne è colpita a perdere chili fino a raggiungere il peso che ritiene per sé “ideale” e si tratta di un livello molto al di sotto del peso normale. Le persone che sono colpite da anoressia hanno quindi paura di ingrassare, o si vedono grasse in modo distorto e per questo mettono in atto una serie di strategie per perdere peso e per mantenerlo ad un livello molto basso rispetto a quello che sarebbe per loro ideale.
Quali sono le fasi dell’anoressia
Per capire in che cosa consiste e quali sono le fasi dell’anoressia occorre spiegarne le sue due tipologie. La prima prende il nome di anoressia restrittiva e indica un’alimentazione ipocalorica dalla quale sono banditi tutti i cibi che fanno ingrassare. L’obiettivo è sempre quello di mantenere un peso al di sotto della norma. Per raggiungere questo obiettivo la persona si sottopone, oltre che ad una ferrea dieta, anche a stressanti sedute di esercizio fisico.
Il secondo tipo di anoressia è molto contraddittorio e punitivo: il soggetto si abbuffa nel corso di episodi di iperalimentazione compulsiva per poi autoinduce il vomito o assume in modo compulsivo lassativi e diuretici.
Questi comportamenti provocano delle complicazioni importanti nel corpo umano: la grave denutrizione può portare a forti anomalie nell’ematopoiesi (leucopenia e linfocitolisi relativa), osteoporosi e conseguente fragilità ossea e, nei casi più gravi, problemi cardiovascolari.
Come si sviluppa l’anoressia
Visto dunque quali sono le fasi dell’anoressia, è anche importante capire come questa si sviluppa e perché. Il Novecento ha visto un sensibile aumento della diffusione dell’anoressia. E sapendo in che cosa consiste questo disturbo del comportamento alimentare non ci è difficile capire che dietro ad esso ci sono fattori culturali e psicologici.
I criteri estetici rivolti in particolare al corpo femminile che hanno interessato buona parte dei paesi occidentali ha provocato un’enfatizzazione sempre più esasperata della magrezza. Cosa che, nelle persone con un’autostima vulnerabile, ha innescato delle reazioni psicologiche che hanno portato alla disfunzione delle proprie abitudini alimentari. Non è un caso se fra chi è stato maggiormente colpito da questa disfunzione vi siano modelle, atlete, attrici. Ma anche ragazze che a quei personaggi guardavano con spirito emulativo, innescando una pericolosa reazione a catena.
Oltre a questo occorre dire che l’anoressia ha anche una componente genetica: il 58% dei casi ha infatti questa origine amplificata dalla dipendenza psicologica della figura genitoriale della madre.