Silvio Berlusconi ha trovato il modo di mettere fine alla guerra in Ucraina: smettere di inviare armi a Kiev e iniziare a dare aiuti economici per ricostruire le città devastate dal conflitto. Questo è detto dal leader di Forza Italia nell’intervista concessa a Bruno Vespa per il suo ultimo libro La grande tempesta dove, tra le altre cose, parla anche dei rapporti con Putin.
Stop all’invio di armi: Berlusconi e come porre fine alla guerra in Ucraina
Per far sì che Volodymyr Zelenski si sieda al tavolo delle trattative, Silvio Berlusconi ha pensato a un modo per dare un contributo concreto alla ricerca della pace in Ucraina: smettere di inviare le armi a Kiev. Un modo, come spiega lui stesso nell’intervista nel libro di Bruno Vespa, per trovare un accordo e, per continuare ad aiutare l’Ucraina, ha un’altra proposta:
“In questa situazione noi non possiamo che essere con l’Occidente nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l’Ucraina. Forse, solo se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa”
Per Vespa Putin dovrebbe lasciare le due regioni, prima occupate e poi annesse, di Kherson e Zaporizhzhia, ma per il leader di Forza Italia non si deve discutere dell’appartenenza della Crimea alla federazione russa e, sempre con il controllo dell’Occidente, fare un nuovo referendum nel Donbass.
Gli aneddoti con Putin
Silvio Berlusconi ha raccontato di aver provato a chiamare telefonicamente Vladimir Putin, senza però mai ottenere risposta. Per il leader di Forza Italia il presidente russo è un uomo di pace, raccontando inoltre l’aneddoto di quando scherzò con i suoi parlamentari di aver regalato a Putin 20 bottiglie di Lambrusco e di aver ricevuto in cambio 20 bottiglie di vodka. Incalzato da Vespa sulla questione se sia più filo-americano o filo-russo, Silvio Berlusconi ha raccontato di quando il Congresso americano gli riservò una standing ovation nel giugno 2011 dopo che condivise la sua esperienza durante la visita al cimitero americano di Anzio dopo la maturità classica.
Calenda risponde: “Berlusconi continua a fare propaganda per Putin”
Le ultime parole del Cavaliere hanno scatenato le reazioni delle altre parti politiche a partire da Carlo Calenda, leader di Azione:
Non esiste maggioranza di Governo senza una linea di politica estera comune. @berlusconi continua a fare propaganda per Putin incurante delle conseguenze. Tra le sue parole in libertà e le fughe in avanti di @matteosalvinimi su economia, questo Governo parte zoppo.
Stessa posizione per quanto riguarda la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno:
Berlusconi continua con dichiarazioni ed esternazioni umilianti e offensive verso l’Ucraina, il suo popolo e le atroci sofferenze che sta patendo. Allo stesso tempo indebolisce il nostro Paese, minando puntualmente la credibilità e l’affidabilità dell’Italia. L’invio di armi ha consentito all’Ucraina di resistere all’aggressione criminale della Russia e ciò ha indebolito il potere negoziale di Putin. Berlusconi continua con dichiarazioni ed esternazioni umilianti e offensive verso l’Ucraina, il suo popolo e le atroci sofferenze che sta patendo. Allo stesso tempo indebolisce il nostro Paese, minando puntualmente la credibilità e l’affidabilità dell’Italia. L’invio di armi ha consentito all’Ucraina di resistere all’aggressione criminale della Russia e ciò ha indebolito il potere negoziale di Putin.