Dopo le emozioni delle ultime stagioni, il mondo del ciclismo italiano perde – dal punto di vista agonistico – uno degli atleti più luminosi. Di fatto, nella giornata di oggi Sonny Colbrelli ha annunciato ufficialmente il suo ritiro, dopo i recenti problemi cardiaci che hanno richiesto l’installazione di un defibrillatore interno. L’ormai ex atleta, lo scorso 21 marzo, al termine della prima tappa della Volta Catalunya in Spagna, aveva accusato un arresto cardiaco che lo aveva costretto all’installazione di un defibrillatore sottocutaneo. Per le norme italiane vigenti, non si può rilasciare l’idoneità sportiva agonistica a chi possiede un defibrillatore. Un po’ come successo con Eriksen, costretto a salutare l’Inter per andare in Premier League.
Colbrelli – attraverso il suo team Bahrain Victorious – ha quindi deciso di lasciare il ciclismo:
Sì, ho pensato di togliere il defibrillatore per poter provare a tornare a correre. Ma sarebbe stato un rischio troppo grande. Ho sempre sperato di tornare a fare il corridore, abbiamo parlato anche con il medico del calciatore Eriksen, che è tornato a giocare. Ma il calcio non è il ciclismo, si gioca in uno spazio in cui in caso di emergenza ci sono i medici che intervengono. Il ciclismo si corre sulle strade, ti trovi spesso da solo per ore. Quel defibrillatore è un salvavita per me, toglierlo sarebbe stato un rischio troppo alto, e non posso permettermelo.
Colbrelli si ritira: “Dico addio con il sorriso”
Il nativo di Brescia ha poi continuato così:
Non avrei mai immaginato di trovarmi adesso a fronteggiare questi momenti -continua Colbrelli -. Ma è la vita. Ho rischiato di perderla e la vita mi ha dato una seconda possibilità. Io credo in Dio. Non posso prendermi quel rischio, lo devo alla mia famiglia, ad Adelina (la moglie), a Vittoria e Tomaso (i figli), ai miei genitori. Dico addio al ciclismo con il sorriso per tutte le cose belle che mi ha dato, anche se mi fa molto male lasciare dopo una stagione come quella. I miei figli guardano la mia foto della Roubaix, tutto coperto di fango, e per loro sono come un supereroe. Per me si preparano nuove sfide, ringrazio la mia squadra Bahrain-Victorious che è stata come una famiglia: potrò essere un punto di riferimento per il team e per le nostre formazioni satelliti come il Cycling Team Friuli e il Cannibal Under 19. Sarò ambasciatore dei nostri partner e lavorerò a stretto contatto con il gruppo della performance e dividerò la mia esperienza con i compagni.