È successo nel pomeriggio di ieri nella capitale somala di Mogadiscio: due auto imbottite di esplosivo sono state fatte scoppiare a pochi minuti di distanza l’una dall’altra nei pressi del Ministero dell’Istruzione. Il doppio attentato, per cui è stata accusata l’organizzazione Al-Shabaab, avrebbe provocato la morte di almeno 100 persone, ferendone 300.
Attentato in Somalia: il bilancio è di almeno 100 morti e 300 feriti
Almeno 100 persone sono rimaste uccise e 300 ferite in un doppio attentato in Somalia. Due autobombe sono esplose nel pomeriggio di ieri a Mogadiscio, a pochi passi dal Ministero dell’Istruzione somalo, dove nell’ottobre 2017 è avvenuto il più grande attacco dinamitardo finora registrato nel Paese, che uccise più di 500 persone. All’epoca fu un un camion bomba a esplodere, ora due auto. Nessun gruppo ha ancora rivendicato la responsabilità dell’attentato, anche se secondo le autorità somale il mandante sarebbe l’organizzazione islamista Al-Shabaab.
A renderlo noto è stato questa mattina il presidente Hassan Sheikh Mohamud. Secondo la polizia, sarebbe stato proprio lui l’obiettivo dell’attacco, insieme al primo ministro Hamza Abdi Barre e i leader dei cinque Stati federali somali, che si stavano incontrando al Jazeera Palace Hotel, ad appena un chilometro e mezzo di distanza, proprio per parlare della minaccia jihadista. Non essendo riusciti a raggiungere il luogo dell’incontro, i terroristi avrebbero ripiegato sul Ministero. La prima bomba è esplosa nei pressi di un incrocio molto trafficato; la seconda quando è arrivata l’ambulanza e i soccorritori si sono radunati per aiutare le vittime.
L’onda d’urto provocata dagli scoppi ha mandato in frantumi le finestre circostanti. Tra le vittime, “anche donne e mamme con bambini piccoli, studenti, padri e uomini d’affari”, ha denunciato il presidente somalo dopo aver visitato il luogo dell’esplosione. Tra i deceduti vi sarebbero un comandante della polizia e un noto giornalista del Paese; tra i feriti, invece, un fotoreporter Reuters e un collaboratore di Voice of America. Ma il bilancio delle vittime, per ora a 100, potrebbe salire, perché tante sono le persone ricoverate in condizioni gravi.
Perché dell’attentato è stato accusato il gruppo di Al-Shabaab?
Non sarebbe il primo attentato compiuto dai membri di Al-Shabaab in Somalia. Si tratta di un gruppo terroristico jihadista di matrice sunnita nato intorno al 2006 e affiliato alla rete di Al-Qaeda dal 2012, attivo nel Paese con l’obiettivo di rovesciare il fragile governo somalo per installare con la forza uno Stato islamico in stile wahabita, cioè ultra-conservatore. I suoi miliziani sono stati espulsi dalla capitale già da molti anni dalle forze dell’Unione Africana, ma il gruppo continua a controllare ampie porzioni di territorio rurale e periodicamente compie attentati contro civili e militari, anche in Paesi vicini come Kenya ed Etiopia. L’ultimo in Somalia era stato pochi mesi fa: ad agosto Al-Shabaab aveva rivendicato l’attentato terroristico compiuto sempre a Mogadiscio, in un hotel del centro. Le vittime in quell’occasione erano state almeno 30.