Bonus 150 euro dipendenti e pensionati: l’indennità una tantum prevista dal decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022 arriverà già durante il mese di novembre per le appena citate categorie.

La notizia è stata riportata, da ANSA, la quale sostiene che a beneficiare del sussidio saranno all’incirca 22 milioni di italiani, tra i quali saranno inclusi anche i co.co.co, colf e badanti.

A differenza del bonus 200 euro, l’indennità una tantum che prevede l’erogazione di 150 euro sarà effettuata a tutti quei soggetti che dispongono di un reddito annuo inferiore a 20.000 euro, invece dei 35.000 euro come era previsto in precedenza.

La problematica principale riguarda la corresponsione del beneficio ai lavoratori autonomi, i quali non hanno ancora ricevuto quello precedente.

Ma senza perderci troppo in chiacchiere, andiamo subito a vedere che cosa bisogna fare per ottenere il bonus 150 euro e a chi spetta questo beneficio.

Bonus 150 euro dipendenti e pensionati: come riceverlo

I dipendenti, sia pubblici che privati, con un reddito imponibile inferiore ai 1.538 euro mensili, andranno a ricevere all’interno della busta paga di novembre 2022 il bonus 150 euro.

“Tale indennità è riconosciuta in via automatica, previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 19, commi 1 e 16”.

L’indennità sarà erogata una volta sola, non è cedibile e non costituisce redditi ai fini fiscali e previdenziali. Inoltre, questa è “riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022” e “nel mese di novembre 2022, il credito maturato per effetto dell’erogazione dell’indennità […] è compensato attraverso la denuncia UniEmens”.

Anche ai pensionati l’indennità una tantum sarà corrisposta in maniera automatica, purché essi abbiano la residenza in Italia, siano titolari di uno o più trattamenti pensionistici e abbiano un reddito personale Irpef, al netto dei contributi, non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021.

Per quanto riguarda le altre categorie di soggetti beneficiari, invece, i lavoratori domestici (colf e badanti) e coloro che ricevono l’indennità di disoccupazione non dovranno presentare alcuna domanda, dal momento che il sussidio sarà erogato in maniera automatica.

I dottorandi e gli assegnasti di ricerca potranno ottenere il bonus 150 euro solamente se non sono beneficiari di altri incentivi e sono non risultano essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie.

Coloro che beneficiano del Reddito di Cittadinanza, infine, riceveranno l’indennità una tantum qualora non siano presenti all’interno del nucleo familiare dei beneficiari di altri sussidi.

Sui lavoratori autonomi, invece, aleggia ancora un alone di mistero, dal momento che questi ultimi non hanno ancora ricevuto il bonus 200 euro e, dunque, bisognerà vedere se sarà erogata loro un’unica indennità da 350 euro oppure due divise, di cui una da 200 e una da 150 euro.

A chi spetta il bonus 150 euro

Il bonus 150 euro, secondo quanto viene disciplinato all’interno dell’art. 18, comma 1, del decreto legge n. 144 del 23 settembre 2022, spetta “Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro, e che non siano titolari dei trattamenti di cui all’articolo 19, è riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro”.

L’indennità una tantum sarà erogata a ben 22 milioni di italiani. Ecco le categorie beneficiarie:

  • lavoratori dipendenti;
  • titolari di pensione, assegno sociale, pensioni di invalidità e trattamenti di accompagnamento alla pensione;
  • lavoratori autonomi;
  • lavoratori autonomi senza partita Iva titolari di contratti d’opera nel 2021 iscritti alla Gestione Separata Inps;
  • lavoratori domestici (colf e badanti);
  • lavoratori stagionali;
  • co.co.co.;
  • dottorandi e assegnisti di ricerca iscritti alla Gestione Separata Inps;
  • lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratori dello sport e della salute;
  • incaricati alle vendite a domicilio;
  • percettori del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza;
  • percettori di indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll;
  • percettori di disoccupazione agricola;
  • coloro che hanno beneficiato nel 2021 delle indennità per lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport.